tag:blogger.com,1999:blog-4061109328737015512024-03-06T09:26:01.673+02:00PaperFish - Fish Biology in progress..(almost) no fishes were harmed during the making of this blogMarco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.comBlogger115125tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-31019971447410075282018-03-15T12:21:00.000+02:002018-03-15T12:28:48.960+02:00Una marea montante di alloctoni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZVrLeblw2Kei5BxsnuFsA5qIY6iVnazqDRwLAdVf5dd5XBYY46UmIPvIjfo0y4Get2vEnUlPFseBn4Gxka3OLyFkDtTEa57K3SeOAr_6_W1_gYvm52px146fY3mhzG3sII7Y-JJpu3biv/s1600/Title-Tag-Tidal-Wave.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="415" data-original-width="700" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZVrLeblw2Kei5BxsnuFsA5qIY6iVnazqDRwLAdVf5dd5XBYY46UmIPvIjfo0y4Get2vEnUlPFseBn4Gxka3OLyFkDtTEa57K3SeOAr_6_W1_gYvm52px146fY3mhzG3sII7Y-JJpu3biv/s400/Title-Tag-Tidal-Wave.jpg" width="400"></a></div>
<br>
L'invasione di specie alloctone e' un'ondata inarrestabile?<br>
In <a href="http://paperfishbiology.blogspot.it/2018/02/run-to-hills-alloctoni-e-acque.html" target="_blank">run to the hills</a> e <a href="http://paperfishbiology.blogspot.it/2018/01/un-alieno-tira-laltro.html" target="_blank">un alieno tira l'altro</a> abbiamo visto come potenzialmente questo sia vero, dato che l'interazione tra pesci alloctoni potrebbe modificare l'ambiente a svantaggio degli autoctoni e favorendo ulteriormente l'invasione.<br>
<br>
Ma ci devono anche essere dei fattori ambientali che permettono il naturalizzarsi delle specie alloctone e ne favoriscono, almeno inizialmente, la colonizzazione degli areali. Altrimenti non potrebbero raggiungere delle concentrazioni tali da avere effetti significativi sull'ambiente.<br>
<br>
E' stato ipotizzato tempo fa che questi fattori potrebbero essere temperatura e portata dei nostri fiumi. Le specie di pesci alloctone sarebbero favorite da acque piu' calde e piu' ferme, perche' meglio adattati, ma questo non e' stato mai verificato.<br>
Ai tempi moderni, col riscaldamento globale che sta cambiando il clima e con le dighe che regolano i deflussi, non e' escluso che ci siano anche questi effetti a contribuire ulteriormente ad accellerare l'invasione.<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2018/03/una-marea-montante-di-alloctoni.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-31154141358056649982018-02-28T10:30:00.000+02:002018-03-01T15:54:05.190+02:00Misurare la febbre al fiume - c'e' un nuovo termometro!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.saperesalute.it/system/articles/slider_covers/000/000/430/big/Febbre_misurare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="622" height="180" src="https://www.saperesalute.it/system/articles/slider_covers/000/000/430/big/Febbre_misurare.jpg" width="320"></a></div>
<br>
Misurare lo stato di salute dell'ambiente e' una cosa difficile e controversa.<br>
Ma e' anche uno dei requisiti della direttiva quadro europea sulle acque (WFD e MSFD).<br>
<br>
Il "ce lo chiede l'Europa!" e' stata usata come scusa per far passare le peggio porcate (a volte neanche richieste dall'Europa) ma in questo caso e' vero e, tutto sommato, ha perfino un senso.<br>
Perche' misurare lo stato di salute equivale a individuare le cause del degrado, le priorita' per il ripristino ambientale, e inoltre a costringere ad un processo decisionale che porti a definire dei valori di riferimento a cui tendere. Tutte cose sulle quali difficilmente non si puo' essere d'accordo.<br>
<br>
Sapete come funziona questo processo? No? Ve lo spiego con un'analogia e vi racconto come e' stato affrontato questo problema in Italia (e come l'abbiamo affrontato noi per i pesci).<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2018/02/misurare-la-febbre-del-fiume-ce-un.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-63532804791765269272018-02-14T11:00:00.000+02:002018-02-14T11:00:36.400+02:00Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 2/2<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel <a href="https://paperfishbiology.blogspot.it/2018/02/run-to-hills-alloctoni-e-acque.html" target="_blank">precedente articolo</a> di questa serie avevamo visto quale fosse il contributo relativo delle specie alloctone nel condizionare le specie autoctone, anche a distanza di molti anni dall'invasione iniziale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ma e' tutto perduto? Si puo' fare qualcosa a riguardo?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://i.pinimg.com/736x/4b/64/e1/4b64e1cc552a10bea3973e573a6c8e59--david-attenborough-quotes-elephant-quotes.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="659" height="320" src="https://i.pinimg.com/736x/4b/64/e1/4b64e1cc552a10bea3973e573a6c8e59--david-attenborough-quotes-elephant-quotes.jpg" width="263"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Come sempre, le grandi generalizzazioni lasciano il tempo che trovano e occorre andare un po' sul pratico e nel dettaglio perche' le cose abbiano un senso concreto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2018/02/run-to-hills-alloctoni-e-acque_14.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-67671365459981621762018-02-08T11:49:00.000+02:002018-02-14T13:29:34.831+02:00Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 1/2<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: left;">
<br>
<div class="separator" style="clear: both;">
Nell'<a href="https://paperfishbiology.blogspot.it/2018/01/un-alieno-tira-laltro.html" target="_blank">articolo precedente</a> avevamo visto come in Emilia-Romagna ci fossero alcune localita' dove la fauna ittica era totalmente alloctona.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Se vi ricordate pero', c'erano molte altre localita' dove la distribuzione di autoctoni e alloctoni si sovrapponeva. In queste zone il numero e l'abbondanza delle varie specie e' parecchio variabile, in alcuni punti vi sono soltanto pochi individui di poche specie alloctone mentre in altri la situazione e' completamente all'opposto.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Sono aree ideali per cercare di capire come agiscano le interazioni tra specie sullo sfondo delle condizioni ambientali.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
Sigla!<br>
<br>
<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/86URGgqONvA?rel=0" width="560"></iframe><br>
<br>
</div></div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2018/02/run-to-hills-alloctoni-e-acque.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-31328547089249432612018-01-09T10:00:00.000+02:002018-01-10T14:41:52.357+02:00Un alieno tira l'altro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://img00.deviantart.net/02d5/i/2012/281/2/d/alien_xenomorph_diversity_iv_by_krulos-d5h89ld.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="240" src="https://img00.deviantart.net/02d5/i/2012/281/2/d/alien_xenomorph_diversity_iv_by_krulos-d5h89ld.jpg" width="320"></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Anche gli alieni hanno diritto alla loro diversita' (by Krulos on Deviantart)</i></div>
<br>
Oggi vi voglio parlare di un piccolo e semplice articolo che nasconde una notizia tanto eclatante quanto allarmante (anche se, purtroppo, vecchia).<br>
<br>
Parte da dati vecchi perche' dopo il 2005 la regione ER non ha piu' fatto una carta ittica. Forse partendo dall'idea rivoluzionaria che e' piu' facile gestire le risorse naturali se nessuno sa veramente come sono messe...ma piu' probabilmente e' semplicemente a causa dalla triste, cronica mancanza di fondi per il settore della gestione e conservazione naturalistica.<br>
<br>
Pero' tra il '98 e il 2005 ogni provincia ha censito le proprie acque, facendo una lista dei pesci presenti e della loro abbondanza. Molti anni dopo, qualcuno dotato di buona volonta' e tanta, tanta pazienza (no, non sono io, decisamente) si e' sciroppato tutte le scartoffie per portare questi dati alla luce.<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2018/01/un-alieno-tira-laltro.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-78623342421667444132017-12-13T10:03:00.000+02:002017-12-13T11:45:43.287+02:00Riproduzione naturale.. ma in condizioni artificiali<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBXX__pjU6IK_rt98ahyZnv6Vg1fCVTkBJSpzouK_pGmGJQh1vFM0t2xC1Gpb3qYRFu3_jaCEfus0Gem3qG0QTDDBLdquBnBOovNi5euC6XlzkwM1v-wQHZJMwqICdc9bsSgQUEGs7vBF/s1600/giphy.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="156" data-original-width="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBXX__pjU6IK_rt98ahyZnv6Vg1fCVTkBJSpzouK_pGmGJQh1vFM0t2xC1Gpb3qYRFu3_jaCEfus0Gem3qG0QTDDBLdquBnBOovNi5euC6XlzkwM1v-wQHZJMwqICdc9bsSgQUEGs7vBF/s1600/giphy.gif"></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: center;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;"><span lang="IT" style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><i>A tostolo’, tu m’hai provocato..</i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;">Forse vi ricorderete l’articolo sulla riproduzione della
carpa erbivora in Italia pubblicato qualche tempo fa sul mio blog. No? Allora
forse e’ il caso che andiate a rileggerlo (<a href="http://paperfishbiology.blogspot.it/2015/09/provare-limprobabile-scienza.html">Provare l'improbabile - scienza investigativa</a>), visto che questo articolo e’
l’ideale continuazione di quello.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;"><br></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;">Per la carpa erbivora ci eravamo “limitati” a provare
scientificamente che una riproduzione naturale avvenisse anche in Italia, zona
considerata da tutti per piu’ di 30 anni non adatta alla riproduzione. Gia’
questa notizia avrebbe dovuto far saltare sulla sedia piu’ di una persona, ma
ovviamente non tutti leggono questo blog (o gli articoli scientifici
correlati).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span lang="IT" style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;">Stavolta ci siamo spinti un attimo piu’ in la’, cercando
di spiegare come e perche’ fosse possibile.. Sigla!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; tab-stops: 384.0pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt;"></span></div>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2017/12/riproduzione-naturale-ma-in-condizioni.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-54549541079291094402017-04-01T10:00:00.000+03:002017-04-01T10:00:13.909+03:00Paperfish chiude<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIKY8W0tKYkoFK_RDRVnxpKL-QrMlXQZKjlM0oFQnLxqs77hhvNocAbhta0r1NGPb7iPBdEXDb6PvlkTdGdOhyYR7clUJ3vlHdeIfZg8D-CbDRNULhJUx21OcS7U7QeLeC2VJ-RgJ1mY_r/s1600/Annucio-scherzo-by-Magnaromagna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIKY8W0tKYkoFK_RDRVnxpKL-QrMlXQZKjlM0oFQnLxqs77hhvNocAbhta0r1NGPb7iPBdEXDb6PvlkTdGdOhyYR7clUJ3vlHdeIfZg8D-CbDRNULhJUx21OcS7U7QeLeC2VJ-RgJ1mY_r/s320/Annucio-scherzo-by-Magnaromagna.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Paperfish e' un hobby che mi ha insegnato molto, ma e' arrivato il momento di voltare pagina.<br />
<br />
Non riesco piu' a trovare il tempo (o forse solo lo stimolo) per continuare a scrivere.<br />
<br />
Smetto e basta (forse).<br />
<br /></div>
<div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-44428970734345716452016-09-05T10:00:00.000+03:002016-09-05T10:00:07.491+03:00Introdurre pesci equivale a fertilizzare un lago?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimw9e_qzHpd8kx0Lyy-cL7mAZ84Zw2ZVkLXe0KK5ZocsboG7qwvyD4QxSCkE2D0oDHtYaJHqd0oksSefoF7shoRUiWafV4artIBh7SNClQljwM8E1hYwHQrY4dcRjuK9W8lJaEcC_gQuta/s1600/93267d378d6fd97e30fafa43b50608b7.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimw9e_qzHpd8kx0Lyy-cL7mAZ84Zw2ZVkLXe0KK5ZocsboG7qwvyD4QxSCkE2D0oDHtYaJHqd0oksSefoF7shoRUiWafV4artIBh7SNClQljwM8E1hYwHQrY4dcRjuK9W8lJaEcC_gQuta/s320/93267d378d6fd97e30fafa43b50608b7.gif" width="320"></a></div>
<br>
<br>
E siamo (finalmente) arrivati all'ultima (si spera) puntata dedicata agli articoli che ho pubblicato di recente.<br>
<br>
Nella prima puntata abbiamo visto come <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2016/01/le-trote-alloctone-sono-composte-da.html" target="_blank">le trote alloctone siano ironicamente composte in larga parte da materia alloctona</a> all'ambiente acquatico. Nella seconda parte abbiamo visto che <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2016/02/sono-solo-gamberetti-storia-di-trote-e.html" target="_blank">la loro predazione sugli organismi acquatici ha effetti che si ripercuotono fino a modificare l'intera fauna degli invertebrati</a>. Poi abbiamo visto come <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2016/05/la-predazione-dei-pesci-su-animali.html" target="_blank">la predazione su animali terrestri sia variabile durante la stagione, ma non dipenda dalla densita' della popolazione di pesci</a>.<br>
<br>
Dopo aver visto tutti questi risultati dovremmo essere pronti per affrontare l'argomento piu' succoso. E per succoso intendo in realta' schifoso.<br>
<br>
Infatti l'idea e' piuttosto semplice.<br>
Abbiamo un piccolo laghetto dove la densita' di pesci e' eccessivamente alta (circa 100 volte quella che si riscontra in altri laghi alla stessa latitudine!) probabilmente grazie al consistente supporto fornito dagli animali terrestri. Ma tutti sti pesci, oltre a mangiare, dovranno pur cagare no?<br>
<br>
E' infatti una delle grandi leggi di natura che chi non caga esplode ("chi no caga sciopa!", come dicono in Veneto) e dato che le trote non sono di certo esplose devono aver cagato un bel po'.<br>
Ora, chiunque abbia coltivato la terra, o anche solo un vaso di begonie, sa benissimo che la merda concima, e la merda di trota non fa eccezione.<br>
<br>
In questo caso ad essere concimati non saranno fiori ma il principio e' lo stesso per le piante acquatiche, indipendentemente dalle loro dimensioni, dal microscopico al macroscopico. Le trote, nutrendosi di animali che vivono sul fondo o di animali terrestri mettono in circolo con le loro deiezioni una quantita' di nutrienti che possono fertilizzare l'acqua del lago, inducendo delle fioriture algali.<br>
Quindi la domanda sorge spontanea: se metto piu' di cento trote in un piccolo lago saranno sufficienti a fertilizzare le forme di vita vegetale e cambiarne la composizione?<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2016/09/introdurre-pesci-equivale-fertilizzare.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-34480193169311827202016-05-23T19:50:00.001+03:002016-05-23T19:56:31.148+03:00La predazione dei pesci su animali terrestri dipende dalla stagione ma non dalla competizione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcbey1oROd3a5CqPEGKxLzJFsxkKR04C7pQ9HthX5qgWXNMKPAjjQXnHbbw6TcGQCUFkfBPa-rfQy3sicsgz1V8XhHrDthSe-KqQPnsnrNY7dPUVikedhGhCSH_odFTIn1B1XHXWXeMCKY/s1600/Olli_Saari_lemming.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcbey1oROd3a5CqPEGKxLzJFsxkKR04C7pQ9HthX5qgWXNMKPAjjQXnHbbw6TcGQCUFkfBPa-rfQy3sicsgz1V8XhHrDthSe-KqQPnsnrNY7dPUVikedhGhCSH_odFTIn1B1XHXWXeMCKY/s320/Olli_Saari_lemming.JPG" width="320"></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Un lemming in acqua, sara' il prossimo pasto facile per qualche pesce? (Foto @Olli Saari)</i></div>
<br>
No, anche se dal titolo potreste pensarlo, non si tratta dell'ultimo articolo della dottoressa Grazia Arcazzo (PhD).<br>
E' una delle mie ultime pubblicazioni, e se portate pazienza vi spiego perche' e' un risultato molto meno scontato di quello che sembra.<br>
<br>
Se vi ricordate il primo articolo di questa serie (<a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2016/02/sono-solo-gamberetti-storia-di-trote-e.html" target="_blank">Le trote alloctone sono fatte di materia alloctona</a>) avevo provato, con tecniche abbastanza innovative, che sul lungo periodo le trote si cibavano di molte prede terrestri, molto piu' di quanto ci si poteva aspettare.<br>
<br>
Dimenticatevi per ora del fatto che l'introduzione delle trote abbia <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2016/02/sono-solo-gamberetti-storia-di-trote-e.html" target="_blank">cambiato la comunita' degli invertebrati nel lago</a> (le conseguenze le vedremo piu' avanti) e concentriamoci di nuovo sul tema del primo articolo.<br>
<br>
Le prede terrestri erano principalmente due: roditori e insetti adulti. Le popolazioni di roditori subiscono grandi fluttuazioni annuali, e dato che la percentuale di energia terrestre immagazzinata nei tessuti e' costante, nel primo articolo avevamo ipotizzato che, negli anni in cui i roditori sono poco abbondanti l'alimentazione venizze integrata maggiormente con insetti adulti.<br>
<br>
Ma e' poi vero? Siccome non mi piace lasciare domande in sospeso mi sono lanciato in un nuovo studio.<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2016/05/la-predazione-dei-pesci-su-animali.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-4185164899181198362016-04-01T10:00:00.000+03:002016-04-07T13:06:15.412+03:00Illuminati ittici - Il complotto degli ittiologHi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5yCLG_3pYe3OZ0NJ0AKiaeuZCtm0iH84uBS23C2jRPvv3ZTBXAP2g6623G-x3fXy3C5ZRXslG-aHKSIJCtX04eDneqHaQFSqzGCqqlKC4-bLEhbiFs9yTmkvX3HdKTetqlIO2eO_aAhRI/s1600/Marquee-Dayclub-Dome-Pool-Party-700x325.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5yCLG_3pYe3OZ0NJ0AKiaeuZCtm0iH84uBS23C2jRPvv3ZTBXAP2g6623G-x3fXy3C5ZRXslG-aHKSIJCtX04eDneqHaQFSqzGCqqlKC4-bLEhbiFs9yTmkvX3HdKTetqlIO2eO_aAhRI/s400/Marquee-Dayclub-Dome-Pool-Party-700x325.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Sara' dura dire addio ai super party in piscina con open bar organizzati dagli Illuminati..</i></div>
<br />
<span style="line-height: 19.32px;">Mi devo togliere un peso dallo stomaco e non c'e' giorno piu' adatto per farlo.</span><br />
<br />
Sono anni che la mia coscienza sveglia non mi lascia dormire in pace (e grazie, e' sveglia..). E l'unico modo di riuscire a dormire bene per una notte potrebbe proprio essere quello di confessare tutto.<br />
<br />
Ebbene si', per gli ultimi 10 anni ho fatto parte della setta degli Illuminati Ittici, il megacomplotto degli ittiologHi di tutto il mondo ai danni dell'ambiente, ma soprattutto dei pescatori.<br />
Cosa fa questa setta? Beh a parte i rinfreschi migliori al mondo, il campionato di biglie da spiaggia e altre amenita' e' soprattutto un modo facile per arricchirsi senza fatica.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdYhzTzZD_Yi-a2XmkJY-sC9GZqR1T1k7Pn6EHpuZHaKYCQRzk1HetBfUHUk33H4PMHQqryFZyQUtKw2NpRuj9IuPUZH8V4673_6bAU09InPrtWU9tBZUsQu8QPqUVqmFlDeAbIr-ekAGq/s1600/OrdineUniversale.jpg" imageanchor="1" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; line-height: normal; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdYhzTzZD_Yi-a2XmkJY-sC9GZqR1T1k7Pn6EHpuZHaKYCQRzk1HetBfUHUk33H4PMHQqryFZyQUtKw2NpRuj9IuPUZH8V4673_6bAU09InPrtWU9tBZUsQu8QPqUVqmFlDeAbIr-ekAGq/s400/OrdineUniversale.jpg" width="278" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.32px;"><i style="line-height: 19.32px;">Ecco, per darvi un'idea, gli Illuminati Ittici stanno piu' o meno tra Galactus e Cthulhu, nella scala di potere disegnata da Giorgio Santucci. Ma sono abbastanza potenti da non essersi fatti disegnare, loro (o forse siamo solo sotto ai tentacoli).</i></span></div>
<span style="line-height: 19.32px;">
</span></div>
<div style="margin-bottom: 6px;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;">In effetti avete mai visto un ittiologo povero? No vero? Girano tutti coi macchinoni e vivono nelle torri d'avorio. D'avorio, mica di plastica dell'IKEA. Come si fa a non odiarli?</span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;">E come fanno a fare i soldi? Beh e' semplice, dopo aver fatto finta di studiare per 10 anni (in realta' passati a farsi le canne) basta stare a casa ed aspettare il versamento mensile di 6000 euro e gli inviti alle feste. Questi soldi vengono dal mostro di turno, che puo' essere di tutto dall'Ue (la piu' quotata perche' la piu' astrusa)</span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;">Ogni tanto arriva una mail con la richiesta di mettere il proprio nome su un'articolo, completamente inventato ovviamente (e comunque, per definizione, sbagliato), per non perdere lo status e i benefit acquisiti. </span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;">A capo di tutto c'e' la TRIAD</span><span style="line-height: 19.32px;">E</span><sup style="line-height: 19.32px;">TM</sup><span style="line-height: 19.32px;">, cioe' 3 misteriosi personaggi che sono sempre nominati in maniera indiretta ma che tirano i fili di praticamente tutte le gestioni (marce) della pesca mondiale. Lo sanno tutti ma non tutti sanno quanto sono potentissimi, e lo dico con la paura di ritorsioni sul mio orsacchiotto di pezza.</span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;">Inoltre LOSANNOTUTTICHE</span><sup style="line-height: 19.32px;">TM </sup><span style="line-height: 19.32px;">studiare ittiologia non serve. Per capire tutto dell'ambiente acquatico basta possedere una canna da pesca e andare in riva ad uno specchio d'acqua con un po' di </span><span style="line-height: 19.32px;">BUON SENSO</span><sup style="line-height: 19.32px;">TM</sup><span style="line-height: 19.32px;">. Il resto e' solo aria fritta.</span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;">Pensate che i</span><span style="line-height: 19.32px;">n italia solo circa il 10% della popolazione capisce un testo scientifico o mediamente articolato, quindi e' ora di basta (cit.) E' ora di basta perche' siamo in democrazia no? E allora il 90% comanda il 10%, perche' 90 e' piu' di 10 (credo). E i numeri mi cosano.</span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 6px;">
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLORaE7w4alINOGgR4rSutsBeItbpBgfZo_M-D-CcoJuwKbGjGAcxORvO-2sTlsZVtstchqP3dnA3FzMQoRzz6PJLkztaRgI26uKU2iBqZK0SvreAGqX6ayyX8jNuI8TnrvayWYnao6QSY/s1600/grafico.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLORaE7w4alINOGgR4rSutsBeItbpBgfZo_M-D-CcoJuwKbGjGAcxORvO-2sTlsZVtstchqP3dnA3FzMQoRzz6PJLkztaRgI26uKU2iBqZK0SvreAGqX6ayyX8jNuI8TnrvayWYnao6QSY/s400/grafico.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Qui a Paperfish abbiamo anche fatto un sondaggio, con i risultati abbastanza eclatanti illustrati nel pessimo grafico qua sopra.</i></div>
<br /></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
Ma da oggi voglio dire anche io basta alla SCIENZAMARCIA<sup style="line-height: 19.32px;">TM </sup><span style="line-height: 19.32px;">e sdoganare finalmente le ragioni di tutti i laureati all'Universita' della Vita, della Strada o anche alla prestigiosissima Universita' della Pesca. </span></div>
</div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
Da anni in Italia queste persone hanno avuto il privilegio di poter dire al CT della nazionale di calcio come fare il suo lavoro, ma non basta! <span style="line-height: 19.32px;">Finalmente e' arrivato il momento di poter dire al chirurgo come fare le operazioni al cervello e spiegare al pilota di aereo come farlo atterrare!! E perche' no, anche all'ittiologo che e' un cretino. Anzi meno, perche' anche un cretino saprebbe che d</span><span style="line-height: 19.32px;">ovremmo logicamente chiedere a chi fa il panettiere come gestire una risorsa importante come l'ambiente o la pesca. Perche' io non ho mai visto un panino bruciato sul banco del panettiere, quindi mi pare evidente che </span><u style="line-height: 19.32px;">i panettieri non sbagliano mai</u><span style="line-height: 19.32px;">. Scacco matto, ittiologHi.</span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
Ma non divaghiamo... <span style="line-height: 19.32px;">NESSUNOVELODICE</span><sup style="line-height: 19.32px;">TM </sup><span style="line-height: 19.32px;">ma il notissimo Meo Smazza, noto ricercatore indipendente laureato </span><span style="line-height: 19.32px;">su YouTube con 110 e frode, ha ormai provato che qualsiasi cosa dica un ittiologo e' di per se' sbagliata e la ragione puo' essere provata con un video o un commento canzonatorio sui social. Basta dire roba tipo "e' sicuramente colpa del siluro" ed aggiungere una faccina divertente per metterli a tacere sti ittiologHi. </span><br />
<span style="line-height: 19.32px;">Inoltre e' ormai provato che </span><span style="line-height: 19.32px;">termini come </span><span style="line-height: 19.32px;">A DOC, OUT OUT e altra roba che leggete in giro sono il modo giusto di scrivere le cose. Non vogliamo certo sminuire le cose scrivendole in vero latino, lingua della Ka$ta per definizione, ma esaltarle in MAGNACCIONE</span><sup style="line-height: 19.32px;">TM</sup><span style="line-height: 19.32px;"> la lingua della GGENTE.</span><br />
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
<span style="line-height: 19.32px;">Tra l'altro gia' da oggi e' confermato che gli studi super partes non sono quelli fatti da enti indipendenti ma sono solo quelli che <u>ci danno ragione</u>. Lo stesso ente sara' fetentissimo e bugiardo quando dice cose che non ci piacciono e affidabilissimo quando ci e' utile, facciamo un po' il cazzo che ci pare.</span><br />
<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
Da oggi in poi basta co 'sti articoli pallosi sui pesci. Anche qua su Paperfish aremo alla GGENTE quello che la gente vuole, il cinepanettone a natale e qualcosa che tiri in fondo alla lenza per tutti gli altri giorni dell'anno.<br />
<br />
Cominciamo subito con le istruzioni per farvi un cappellino protettivo da indossare ogni volta che un ittiolog non vi da' ragione. Mi raccomando di porre particolare attenzione al cavicchio con l'avvitamento antiorario e allo scappellamento a destra, per due. Mi raccomando.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixYTMj8XzElfda1q7mIb3pSe8XxT8R6StGUDwNKCcZtdFhfQE1q2r-6V8L6ZshuiLqvJZvP6lgZWUJND0O9dTZIAw6VmVV4BAR7kSx1WiUrpGOMjoXjAg5V99haIMLQz04nvG0gkxoDdVm/s1600/12dde49262cf0dfdf6c923916fd08499.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixYTMj8XzElfda1q7mIb3pSe8XxT8R6StGUDwNKCcZtdFhfQE1q2r-6V8L6ZshuiLqvJZvP6lgZWUJND0O9dTZIAw6VmVV4BAR7kSx1WiUrpGOMjoXjAg5V99haIMLQz04nvG0gkxoDdVm/s320/12dde49262cf0dfdf6c923916fd08499.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div class="text_exposed_show" style="color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
</div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-10454386731621952422016-03-08T16:30:00.000+02:002016-03-08T16:37:10.766+02:00Adescatrici <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrhSvEIHEq61Qi-ziKxzDafyNzdALrqRx4rrhKfOZ8TeqR0xw6D5YD4wLhx-e4fNDaxWNh2nRLq_XNBZjYja9OMeqK0cQosKtnhL2Ft88Krpoo7Mp7Y3viNPsjqfvXlZ1D0vhuVe23FGD3/s1600/6303730328_dd434e76ce_z.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrhSvEIHEq61Qi-ziKxzDafyNzdALrqRx4rrhKfOZ8TeqR0xw6D5YD4wLhx-e4fNDaxWNh2nRLq_XNBZjYja9OMeqK0cQosKtnhL2Ft88Krpoo7Mp7Y3viNPsjqfvXlZ1D0vhuVe23FGD3/s320/6303730328_dd434e76ce_z.jpg" width="320"></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"><i>Adescatrici - Foto di <a href="https://www.flickr.com/photos/davidselsky/" target="_blank">David Selsky</a> via Flickr</i></span></span></div>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"><br></span></span><span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;">Non e' un caso che i</span></span><span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;">l termine adescare, usato per indicare l'azione di prostitute, venga proprio da un gergo relativo alla pesca.</span><br>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"><br></span><span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;">Il significato letterale e' appunto quello di "attrarre con l'esca" ed ha assunto questo connotato sessuale intorno al XVII secolo, periodo in cui l'attivita' di pesca era usata come un'allegoria del corteggiamento. Ne resta testimonianza in molte dipinti e testi, dove appunto la pesca era usata come metafora amorosa, che sono anche forse all'origine dell'idea che l'uomo fedifrago si infratti con l'amante qunado va a pesca, lontano dagli occhi della moglie.</span><br>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"><br></span>
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIYlqm5gLbzQ26waCo2Xpqut8EtVNzKV1ljL9GjiM417rFslIr2i-IaIByAaizfLjaDfPLKUUZlnS_kZ2JYtrdFXF8rtkXyH3NXCNFW7W54768idzOk4Mx3uDa6PhhrSK23wg3YvckAvA2/s1600/Moor%252C_Carel_de_-_Angler_-_c._1700.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIYlqm5gLbzQ26waCo2Xpqut8EtVNzKV1ljL9GjiM417rFslIr2i-IaIByAaizfLjaDfPLKUUZlnS_kZ2JYtrdFXF8rtkXyH3NXCNFW7W54768idzOk4Mx3uDa6PhhrSK23wg3YvckAvA2/s320/Moor%252C_Carel_de_-_Angler_-_c._1700.jpg" width="320"></a></div>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"></span><br>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"><i>Carel de Moor, Il pescatore, Rijksmuseum, Amsterdam</i></span></div>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"><br></span></span><span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;">Questo concetto di "<i>esca et hamus</i>" (esca ed amo) non era applicabile solo all'amore ma anche alla religione. Infatti il diavolo attraeva con l'<i>esca malorum</i> le persone sulla via della dannazione, ma anche dio da parte sua "pescava uomini".</span></span><br>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><br></span><span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;">Gli animali pero' sono piuttosto pragmatici rispetto alle persone. Anche loro adescano, ma con fini molto piu' materialistici, vediamo quali.</span></span><br>
<span style="color: #141823; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 16px; white-space: pre-wrap;"></span></span>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2016/03/adescatrici.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-27890710265595854112016-02-25T10:21:00.000+02:002016-03-03T11:59:03.162+02:00Sono solo gamberetti - storia di trote e invertebrati<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4FKJe1YPsxARJAdxKh4EwFA3iS83oIJ2-d6QCK8vTPi17dr_XcxTzm90BfRXqtBkkKlYM-jo2aIDz11UbjKnzUYwIaGtneUVVxM-TjXPOFrsFz2x3TBEywUBshoLWZCKO4qfenmXPiCSx/s1600/gammarus_zoom.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4FKJe1YPsxARJAdxKh4EwFA3iS83oIJ2-d6QCK8vTPi17dr_XcxTzm90BfRXqtBkkKlYM-jo2aIDz11UbjKnzUYwIaGtneUVVxM-TjXPOFrsFz2x3TBEywUBshoLWZCKO4qfenmXPiCSx/s320/gammarus_zoom.gif" width="320"></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Anfipodi giganti! </i><i>Actione! Terrore! Suspensa! Romanza! Ora che ho catturato la vostra attenzione leggete anche il resto!</i></div>
<br>
Nello <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2016/01/le-trote-alloctone-sono-composte-da.html" target="_blank">scorso articolo</a> avevamo visto come le trote siano composte, per molti versi, di materia esterna all'ambiente acquatico. Nell'introduzione del primo articolo e' ben spiegato il contesto dello studio, che e' lo stesso per tutti gli articoli di questa serie. Vi invito quindi a rileggerlo, nel caso non ve lo ricordaste bene.<br>
<br>
Fatto? Allora ecco la seconda parte.<br>
<br>
Parliamo sempre dello stesso ecosistema modello, dove le trote sono state introdotte e non ci sono altre pressioni antropiche. Se nella prima parte avevamo posto la predazione di organismi terrestri al centro dell'attenzione stavolta abbiamo cercato invece di lavorare su cosa succede nell'ambiente acquatico a seguito dell'introduzione di pesci.<br>
<br>
Ovviamente una parte delle prede delle trote e' costituita da animali acquatici. Ed e' normale che sia cosi' dato che le trote vivono in acqua, dopotutto.<br>
<br>
La prima parte di questo studio e' stata quindi improntata a capire come la presenza delle trote influenzi l'attuale distribuzione ed abbondanza di invertebrati acquatici. Ovviamente stavolta abbiamo dovuto usare un altro lago (senza pesci) come paragone e riferimento, per comprendere appieno come si distribuiscono certe specie in presenza ed assenza di pesci. Il lago di riferimento e' molto simile per morfologia, stato trofico e popolazione di invertebrati e si trova a soli 2 km di distanza dal lago in cui sono stati introdotti i pesci, una situazione ideale.<br>
<br>
<b>L'effetto piu' visibile e' che alcune specie (<i>Gammarus,</i> in particolare), che nei laghi senza trote nuotano liberi in tutta la colonna d'acqua, non si trovano piu' nelle zone pelagiche del lago, qualora vengano introdotte delle trote.</b><br>
<div>
<br>
</div></div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2016/02/sono-solo-gamberetti-storia-di-trote-e.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-1089675220037144802016-01-05T09:00:00.000+02:002016-02-27T12:48:32.598+02:00Le trote alloctone sono fatte di materia alloctona<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkDw_ifOoQZPAEYTGAPeMSbw2cPPKDYXT9itMKlHvfbltHSx6qT8tQmJSaJ8U814mlGnohiBIa5ElgrLHxMjTuD-AQo7jQLQxbn8DHaJXXvWVU8-q6sJg4xBbJt4grzTsB86F3N9k6MGOd/s1600/trout.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkDw_ifOoQZPAEYTGAPeMSbw2cPPKDYXT9itMKlHvfbltHSx6qT8tQmJSaJ8U814mlGnohiBIa5ElgrLHxMjTuD-AQo7jQLQxbn8DHaJXXvWVU8-q6sJg4xBbJt4grzTsB86F3N9k6MGOd/s320/trout.jpg" width="320"></a></div>
<br>
<div style="text-align: center;">
<i>Trote mangiatopi! Paura, delirio, emozione! </i></div>
<br>
Finora nel blog ho parlato di alcuni miei articoli scientifici, ma erano tutti articoli che ho fatto piu' come hobby che come lavoro.<br>
<br>
Il mio vero lavoro di ricerca (quello per cui sono stato pagato) e' abbastanza speciale. Per un totale di 4 anni e due mesi ho lavorato ad un progetto di dottorato i cui risultati cominciano a vedersi solo adesso, dati i lunghi tempi di pubblicazione. E quindi adesso e' il momento di divulgarli il piu' possibile: quindi questo e' il primo di una serie di 4 articoli che usciranno non appena i lavori relativi verranno pubblicati.<br>
<br>
Lo scopo del progetto era capire come l'introduzione di pesci in laghi d'alta quota modificasse l'ambiente acquatico e quali effetti avessero sulla catena trofica.<br>
<br>
Gli ambienti selezionati erano ideali: piccoli laghi in un'area naturale tra le "montagne" della Lapponia, dove tutte le attivita' umane (tranne la ricerca) sono vietate. Questi laghi, una volta completamente privi di pesci, ospitavano popolazioni introdotte di trote fario (autoctone in Finlandia, ma non negli ambienti di introduzione) di cui conoscevamo provenienza e data di introduzione.<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2016/01/le-trote-alloctone-sono-composte-da.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-73176262788763772502015-12-07T10:00:00.000+02:002015-12-08T20:05:46.049+02:00Il lavoro migliore del mondo (?)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Dottorato di ricerca, croce e delizia di ogni buon aspirante scienziato.<br>
<div>
<br></div>
<div>
In molti mi hanno chiesto consigli su come procedere dopo la propria laurea. Cosi' ho pensato di scrivere un piccolo tutorial basato sulla mia esperienza (e su quella delle persone che conosco piu' da vicino), sperando che sia utile a chi non sa ancora cosa fare ma anche a chi sa cosa fare ma non sa come farlo.</div>
<div>
<br>
Quali caratteristiche dovete avere per entrare in un dottorato? Come trovare un dottorato? Cosa deve offrire un dottorato perche' sia minimamente accettabile? Cosa vi chiederanno di fare durante un dottorato? Che cosa dovreste sperare di ottenere dal vostro dottorato? Cosa fare dopo un dottorato?<br>
<br>
Non fatevi spaventare dal cancello, la porta e' sempre aperta....<br>
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixT7bZErqaBHoUToGjGOhIXwvyn8kFrTAp64L93d8PiyCal70tbQyNaII02iGF5JSpS0KCb-bENFYLy8BFDSnQ0GGbuIsw3-00_Ps4aeQlv7H77Y_rpZAbxZo6SZx5ZUzzMqSC2MbjnExp/s1600/inferno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixT7bZErqaBHoUToGjGOhIXwvyn8kFrTAp64L93d8PiyCal70tbQyNaII02iGF5JSpS0KCb-bENFYLy8BFDSnQ0GGbuIsw3-00_Ps4aeQlv7H77Y_rpZAbxZo6SZx5ZUzzMqSC2MbjnExp/s320/inferno.jpg" width="320"></a></div>
<br>
</div></div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2015/12/il-lavoro-migliore-del-mondo.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-67362380084754263242015-09-28T11:00:00.000+03:002017-12-21T10:59:46.958+02:00Provare l'improbabile - scienza investigativa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6LBtdYK9WgkNzLM-lgIkXu_Qoprf9woDSqPWTGFGmh-gKwlws6T6hw4AT1MwJ9VQSXSq70ulTaaKhl9UtKwa1hinukTlgwR_m2ZbYoD0daF7ido518v4hozuZe0r_FGsduIjcWZyKtLLe/s1600/grass+carp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6LBtdYK9WgkNzLM-lgIkXu_Qoprf9woDSqPWTGFGmh-gKwlws6T6hw4AT1MwJ9VQSXSq70ulTaaKhl9UtKwa1hinukTlgwR_m2ZbYoD0daF7ido518v4hozuZe0r_FGsduIjcWZyKtLLe/s320/grass+carp.jpg" width="320"></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Un piccolo pesce che ha fatto partire una grande storia. Foto @ Mattia Lanzoni.</i></div>
<br>
Questa storia comincia nella tarda estate del 2007, quando un pescatore, seduto in riva ad un canale, trova un pesce strano appeso al suo amo. Sembra un piccolo cavedano, di quelli che una volta si trovavano ogni mezzo metro di canale. Solo che sono ormai anni che il cavedano nella zona si e' rarefatto, quasi sparito.<br>
<br>
Vuoi vedere che?...ma no, non e' possibile...<br>
<br>
Eppure il pesce viene portato da qualcuno che ne sa, giusto per essere sicuri. E quello non ha dubbi, si tratta di una piccola carpa erbivora o amur.<br>
Sicuramente roba uscita da qualche laghetto, ci si dice, e la cosa finisce la'.<br>
<br>
Se non che durante i recuperi di pesce invernali, qualche anno dopo, rispuntano altri esemplari. Poca roba, una manciata, ma abbastanza per mettere la pulce nell'orecchio agli addetti ai lavori.<br>
Negli anni successivi ne vengono catturati ancora, nelle stesse localita' (ormai note) dove ormai si monitora specificamente la situazione. E le catture si ripetono ad ogni anno, vuoi vedere che...?<br>
<br>
Beh, in effetti la cosa non fa molta notizia ormai, perche' e' cosa nota ai piu'. Pero'...<br>
Pero' puo' sempre essere che siano pesci usciti da un allevamento, o rilasciati da qualcuno illegalmente...come fare?<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2015/09/provare-limprobabile-scienza.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-38456549934058188892015-09-21T11:00:00.000+03:002015-10-15T21:56:48.403+03:00Le dimensioni contano? e se si' quanto?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Eh7W09rssUhS0o4izXWwoW1Er6Cm_hGBA1kXqWPKRxOS-3Ub7D8Y-dwcI_sHiQhBmaXcFQxItNFaGTCh_jm-gz1Bgu8SyYCQi8LBrRl37fL7Nb0ZRf3okFD8EDdzmebddvkyRCRdxO6v/s1600/SDC11399.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6Eh7W09rssUhS0o4izXWwoW1Er6Cm_hGBA1kXqWPKRxOS-3Ub7D8Y-dwcI_sHiQhBmaXcFQxItNFaGTCh_jm-gz1Bgu8SyYCQi8LBrRl37fL7Nb0ZRf3okFD8EDdzmebddvkyRCRdxO6v/s320/SDC11399.JPG" width="320"></a></div>
<br>
<div style="text-align: center;">
<i>Quando devi misurare e taggare centinaia di lucci in una giornata non si puo' andare tanto per il sottile..tanto che questa foto venne rifiutata per la pubblicazione su Esox World</i></div>
<br>
Peso = 0.002426 * (Lunghezza * Circonferenza)^0.974<br>
<br>
Sto dando i numeri? Forse si'...<br>
Meglio cominciare la storia dall'inizio<br>
<br>
A luglio del 2012 contattai Steve Rowley a riguardo del suo editoriale che parlava di pesare inveceche misurare i lucci, appena pubblicato su EsoxWorld. Al tempo ero disperso a lavorare sul campo in Lapponia, quindi dopo un paio di e-mail la cosa fini' li'.<br>
<br>
Ma il mio interesse era destinato a ridestarsi ancora, dopo aver letto l'articolo di Neville Flicking, apparso sul numero 13 della stessa rivista, a neanche un anno di distanza. Era un articolo sulla stessa linea dell'editoriale, ma con un sacco di battute in piu' ai danni di chi misura i lucci.<br>
<br>
Cosi' mi decisi a scrivere un articolo di risposta, che venne pubblicato sul numero successivo, per spiegare come mai peso o misura contino solo relativamente. Anche alla luce di un mio lavoro che era appena stato accettato per la pubblicazione.<br>
<br>
La maggior parte dei pescatori sono interessati a stabilire la taglia delle loro catture, e' una questione di gratificazione personale (anche se a volte si tratta di "celolunghismo"). Mentre in paesi come l'Italia il confronto tra catture (e pescatori) viene fatto a colpi di misure di lunghezza, ci sono altri paesi (tra cui la Finlandia e l'Inghilterra) dove e' consuetudine pesare le catture.<br>
<br>
Per capire quanto questo sia frutto di consuetudine basta pensare al caso del bass, che negli Stati Uniti viene pesato e di conseguenza detta tradizione per tutti gli altri paesi (Italia inclusa, in controtendenza con le altre specie). Alle volte si estremizza, forza della tradizione, pesandolo in libbre perfino dove impera il sistema metrico.<br>
<br>
Ma quindi ha senso misurare o pesare il pesce?<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2015/09/le-dimensioni-contano-e-se-si-quanto.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-67120936404744352512015-02-19T14:48:00.000+02:002015-02-28T18:41:12.196+02:00Carpe alloctone - una diatriba senza senso<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Recentemente sono tornato in Italia per una settimana, in occasione di una conferenza, un seminario e un po' di giorni di lavoro per completare uno studio iniziato quasi un anno fa.<br>
<br>
Mi e' anche capitato di arrivare alla fiera di Vicenza, dove ho avuto l'occasione di venire a contatto con questa iniziativa e i suoi promotori.<br>
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://portale.fipsas.it/Portals/8/img/locandina_petizione_carpa_web.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://portale.fipsas.it/Portals/8/img/locandina_petizione_carpa_web.jpg" height="320" width="223"></a></div>
<br>
Ho cosi' finalmente deciso di pubblicare uno scritto che avevo preparato molti mesi fa, sull'onda della polemica nata dalla decisione di inserire la carpa nella lista delle specie alloctone in Emilia Romagna (<a href="http://www.ilblogdellapesca.it/2014/08/roberto-ripamonti-lemilia-romagna-carpe-alloctone/" target="_blank">qua</a> e <a href="http://lbfitalia.forumfree.it/?t=69150886" target="_blank">qua </a>un paio di esempi per tutti).<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2015/02/carpe-alloctone-una-diatriba-senza-senso.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-11745607944720613622014-03-20T22:51:00.002+02:002016-08-29T22:16:08.163+03:00Come si fa a sapere l'eta' di un pesce?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqxDr6qldQzm8uAtpKdsJ38xXRTj3Kn861zmkgC33ghmWU7W3MHsIolXtDPBndEoMj_fagsl_xfZpEQGEp74fgmMv_vEDOI0TtJT-jjuH85lCt5Zmk-Ex26nLtovExWB1PJPzTCgqeXVLL/s1600/DSCN1797.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqxDr6qldQzm8uAtpKdsJ38xXRTj3Kn861zmkgC33ghmWU7W3MHsIolXtDPBndEoMj_fagsl_xfZpEQGEp74fgmMv_vEDOI0TtJT-jjuH85lCt5Zmk-Ex26nLtovExWB1PJPzTCgqeXVLL/s1600/DSCN1797.JPG" width="240"></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Una squama di <strike>luccioperca</strike> lucioperca, ingrandita circa 16 volte</i></div>
<br>
Sono sicuro che, almeno una volta nella propria vita, ciascun pescatore si e' domandato che eta' potesse avere il pesce appena pescato.<br>
<br>
Me lo domandavo anche io, e cosi' e' stata una delle prime cose che ho studiato quando ho cominciato la mia carriera nella ricerca ittiologica. Si tratta di un'analisi "di base", ma che presenta interessanti sfaccettature e utili risvolti nella conservazione.<br>
<br>
Se interessa anche voi continuate a leggere, non ve ne pentirete.<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2014/03/come-si-fa-sapere-leta-di-un-pesce.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-36087251153592038882013-12-16T11:21:00.001+02:002016-08-29T22:15:36.367+03:00Attacchi agli umani<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfieKSzUQrMdPPP7qh_IEk8pg2_tmsTNz7gQvNhU48Gu6rGWAb8ONu9I6AmmbtbRp8jIO-3pmwM4tiEksn5sXlxbNrStDlWu1ckzmcBax61Z-wVy3fw4sO6-HTz2wPp6EqEotEyuL4gNbK/s1600/aucune-attaque-de-silure-n-avait-ete-signalee-dans-le-secteur-de-dole-jusque-la-photo-dr-nom-prenom%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfieKSzUQrMdPPP7qh_IEk8pg2_tmsTNz7gQvNhU48Gu6rGWAb8ONu9I6AmmbtbRp8jIO-3pmwM4tiEksn5sXlxbNrStDlWu1ckzmcBax61Z-wVy3fw4sO6-HTz2wPp6EqEotEyuL4gNbK/s1600/aucune-attaque-de-silure-n-avait-ete-signalee-dans-le-secteur-de-dole-jusque-la-photo-dr-nom-prenom%25281%2529.jpg" width="320"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Poco piu' di un'escoriazione in via di guarigione, ma chi sara' stato?</i></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Lasciate ogni speranza, o voi ch'intrate in acqua!!!</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Scherzi a parte, oggi parliamo di eventi rari, anzi molto rari. </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Avete mai sentito parlare di leggende di pesci enormi che attaccano cani ed a volte bambini? (praticamente ogni episodio di River Monsters...)</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Beh, come in ogni leggenda c'e' un fondo di verita' anche queste storie qualcosa di vero potrebbe esserci....</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Eh niente, c'erano post un po' piu' solidi in cantiere ma cosa volete, e' la fine dell'anno e c'e' tanto altro da fare. Tutto rimandato dunque, e invece vi cuccate un post sugli attacchi dei pesci d'acqua dolce agli umani.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Si, lo so, non e' esattamente adatto al periodo e sicuramente non fa molto spirito natalizio, pero' ho raccolto un buon numero di casi durante gli anni e dopo una discussione avuta di recente mi e' sembrato che fosse arrivato il momento di pubblicarli.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
- Attenzione, il post contiene immagini di morsi vari su parti umane. Nonostante abbia selezionato i casi meno truculenti ne sconsiglio la visione ai deboli di stomaco -</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2013/12/attacchi-agli-umani.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-78173778838772611322013-11-11T12:00:00.000+02:002013-11-11T15:57:07.802+02:00Nuove specie di esox? - Terza parte (genetica)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.heatons-of-tisbury.co.uk/images/couchfish/pike.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="154" src="http://www.heatons-of-tisbury.co.uk/images/couchfish/pike.jpg" width="320"></a></div>
<br>
<div style="text-align: center;">
<i>Un'illustrazione inglese del 1862-1865 raffigurante un luccio ed inclusa nel testo "History of the Fishes of the British Islands" di Jonathan Couch</i></div>
<br>
Questo articolo e' l'ultimo della serie di 3 dedicata alle specie di esox italici (<a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2013/10/nuove-specie-di-esox-prima-parte-livrea.html" target="_blank">qui la prima</a> e <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2013/10/nuove-specie-di-esox-seconda-parte.html" target="_blank">qui la seconda puntata</a> che consiglio di leggere prima di proseguire nella lettura) e il penultimo che pubblichero' riguardo al luccio per il 2013.<br>
<br>
Quindi tirate un sospiro di sollievo, che c'e' qualcosa di diverso sul menu' :)<br>
<br>
Nelle ultime due puntate abbiamo visto come esistano alcuni dubbi in merito alle livree ed ai caratteri meristici (pori e squame) che distinguono le nuove specie di Esox. Oggi andiamo a vedere quelle che sono sicuramente le basi piu' solide di queste descrizioni: quelle genetiche.<br>
<br>
Inoltre andremo a vedere qual'e' il panorama internazionale riguardo alla definizione di specie e quali sono state le ripercussioni nei media e nell'ambiente scientifico di queste descrizioni.<br>
<br>
Infine faremo qualche considerazione, per la verita' empirica e generale, riguardo alla conservazione della specie.<br>
<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2013/11/nuove-specie-di-esox-terza-parte.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-48127028030464939922013-10-28T15:40:00.002+02:002013-11-11T16:00:42.704+02:00Nuove specie di esox? - Seconda parte (meristica)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipp5XuO-yvtkvW2KShri11utuektmCgSQRO_4QuB-mp6niAJMPQ4bOwcAsAyJ3qCKqmln9OLf38rdTNtAsOCc4edQvNokF2QMvICqhVfv9gbYMDUh6J20sMvwP-OB0VNRQxMFolHLear2h/s1600/vsoxhc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipp5XuO-yvtkvW2KShri11utuektmCgSQRO_4QuB-mp6niAJMPQ4bOwcAsAyJ3qCKqmln9OLf38rdTNtAsOCc4edQvNokF2QMvICqhVfv9gbYMDUh6J20sMvwP-OB0VNRQxMFolHLear2h/s320/vsoxhc.jpg" width="320"></a></div>
<br>
Questo post e' la seconda parte di una serie di tre. Vi invito a leggere la <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2013/10/nuove-specie-di-esox-prima-parte-livrea.html" target="_blank">prima parte</a>, se non l'avete ancora fatto, prima di proseguire nella lettura.<br>
<br>
Oggi andremo a vedere le altre caratteristiche morfologiche proposte da Lucentini e Bianco (oltre alla livrea) per la distinzione della/e nuova/e specie di Esox dell'Italia.<br>
<br>
La discussione di oggi si sviluppa soprattutto su caratteri meristici, cioe' cose che si possono contare in maniera continua sul corpo dei pesci. In particolare si tratta di pori mandibolari e di squame lungo la linea laterale.<br>
Soffocate gli sbadigli, non e' cosi' terribile come potrebbe sembrare! :)<br>
<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2013/10/nuove-specie-di-esox-seconda-parte.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-64072878220864848782013-10-16T18:47:00.001+03:002013-11-11T15:59:49.918+02:00Nuove specie di esox? - Prima parte (livrea)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdF4N8Mfc2sZ21cMwhYonqawG1ry8KLiB3DIWetaPCW7vJIV7q_GDqUbCKOkhZpQCkhy9gAHHc09_krv206T75bNFnu_msO8XLUeo3RzyhqSKkM8oN0vKtC7Oy2OrcJVF-gINUZWAIqi7h/s1600/nostrano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdF4N8Mfc2sZ21cMwhYonqawG1ry8KLiB3DIWetaPCW7vJIV7q_GDqUbCKOkhZpQCkhy9gAHHc09_krv206T75bNFnu_msO8XLUeo3RzyhqSKkM8oN0vKtC7Oy2OrcJVF-gINUZWAIqi7h/s320/nostrano.jpg" width="320"></a></div>
<br>
Autunno tempo di lucci.<br>
<br>
Quindi tempo anche di pubblicare tutti gli articoli sul luccio che sono rimasti per troppo tempo in coda di pubblicazione.<br>
<br>
Questo in particolare e' un articolo che non ho voluto pubblicare all'epoca in cui l'ho scritto (nel 2010). Infatti a quel tempo era in atto un acceso dibattito, non solo all'interno dell'ambiente dei pescatori ma anche in seno all'AIIAD (l'associazione italian ittiologi aque dolci). Dibattito in cui non ho voluto partecipare piu' di tanto all'epoca e a cui non vorrei piu' di tanto partecipare adesso. Unica eccezione ovviamente i commenti a questo articolo, dove speriamo si possa sviluppare una discussione.<br>
<br>
E' piuttosto recente (in termini scientifici) la pubblicazione di un nuovo <a href="http://www.lulu.com/items/volume_71/11553000/11553185/1/print/10932089_volume.pdf" target="_blank">articolo</a> che parla del luccio in Italia. Questo articolo definiva una nuova specie di luccio, basandosi su caratteristiche morfologiche: <i>Esox cisalpinus</i>. Poco dopo un'altro <a href="http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0025218" target="_blank">articolo</a> sullo stesso argomento e' stato pubblicato sulla rivista open access PloSOne. Quest'ultimo articolo si riferiva per lo piu' a basi molecolari ed anch'esso definiva una nuova specie: <i>Esox flaviae</i>. Infine <a href="http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jai.12291/abstract" target="_blank">un altro articolo</a> che conferma la prima pubblicazione, ma da parte dello stesso autore.<br>
I due autori, data anche la vicinanza dei tempi di pubblicazione, sono entrati in conflitto, con alcuni risvolti etici. Conflitto in cui non voglio assolutamente entrare.<br>
<br>
Con questo articolo voglio invece cercare di analizzare quelle che sono le recenti proposte di suddivisione in specie del luccio, mantenendo la concentrazione sui fatti piuttosto che sulle opinioni. L'intenzione e' di fare un riassunto della situazione tassonomica e portare alcune considerazioni derivate da dati personali. L'obbiettivo, ambizioso lo ammetto, e' di fare una guida completa a riguardo, che possa diventare un punto di riferimento per discussioni e valutazioni non solo divulgative.<br>
<br>
Data la lunghezza dell'articolo ho dovuto dividerlo in 3 parti potete trovare qui la <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2013/10/nuove-specie-di-esox-seconda-parte.html#more" target="_blank">seconda parte</a> e qui <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2013/11/nuove-specie-di-esox-terza-parte.html" target="_blank">la terza</a>.<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2013/10/nuove-specie-di-esox-prima-parte-livrea.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-34028218835480142712013-10-02T10:56:00.000+03:002013-10-04T12:12:58.559+03:00Luccio - una storia lunga milioni di anni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcMZQ9r-zS95pmKtL0tsOa6u3QfNk3snZp1vPD5mp7GmDaMnuWUBnNJHdRgjeZq3naNh9WRmgxa6MHHDSUynh4yAufKvw-OZY1z5uT03GV9YIEN5vI_21E8ahH6moPh0d1gcpMmMNsGBYb/s1600/8583481490_b3e1b3bc9a_c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcMZQ9r-zS95pmKtL0tsOa6u3QfNk3snZp1vPD5mp7GmDaMnuWUBnNJHdRgjeZq3naNh9WRmgxa6MHHDSUynh4yAufKvw-OZY1z5uT03GV9YIEN5vI_21E8ahH6moPh0d1gcpMmMNsGBYb/s400/8583481490_b3e1b3bc9a_c.jpg" width="400"></a></div>
<br>
Circa 100-66 milioni di anni fa, nel continente Americano, che proprio allora si stava separando dall'Eurasia, viveva un pesce molto simile al luccio che conosciamo oggi. Ma non il l<a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/search/label/luccio" target="_blank">uccio europeo che abbiamo spesso visto su queste pagine</a>, bensi' un luccio americano, o pickerel.<br>
<br>
Come facciamo a saperlo?<br>
<br>
Come per tante altre specie, abbiamo trovato dei resti fossilizzati. Una piccola parte della mandibola recante i denti che, ad un'analisi accurata, e' stata attribuita al genere <i>Oldmanesox canadensis </i>(luccio canadese dell'Oldman), dal nome della formazione in cui e' stato ritrovato. E, piu' o meno in contemporanea,<i> Estesesox foxi</i> dello stesso periodo ma proveniente dal Wyoming, anch'esso noto solo per una parte della dentatura.<br>
<br>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2011/11/luccio-una-storia-lunga-milioni-di-anni.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-61258240798988807092013-09-17T01:07:00.000+03:002013-12-16T11:22:41.614+02:00Rimozione delle dighe: l’utopia diviene realtà<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvDK8vyu0u6r5RgLaUkPXA9i3BbRopbfpgGrLr-1uyuHXT6QokDyu5ZdzouFwSnTkPciDDvpz3QQpeQd-lNYXC-XUqFM5lhq4E1SjfHJyrdAMBt6i3pGdE4Qhosvhz_ZownZggn1ufHNg/s1600/Elwha_Dam.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvDK8vyu0u6r5RgLaUkPXA9i3BbRopbfpgGrLr-1uyuHXT6QokDyu5ZdzouFwSnTkPciDDvpz3QQpeQd-lNYXC-XUqFM5lhq4E1SjfHJyrdAMBt6i3pGdE4Qhosvhz_ZownZggn1ufHNg/s640/Elwha_Dam.jpg" height="480" width="640"></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una diga sull'Elwha River, Washington, attualmente in fase di smantellamento (foto: Wikimedia Commons)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
Avrei voluto scrivere questo post poco tempo dopo quello
riguardante l'impatto delle dighe sugli ecosistemi fluviali, che potete
trovare qui: <a href="http://paperfishbiology.blogspot.com.es/2012/02/una-diga-mille-impatti.html">Una diga, mille impatti</a></div>
<div class="MsoNormal">
Meglio tardi che mai, comunque. Sono ancora in tempo a
inserire un link, dove potete trovare una serie di video del National Park
Service del Ministero degli Interni USA. I filmati documentano passo per passo
un processo di restaurazione ambientale “da manuale” tuttora in corso, riguardante il
fiume Elwha, nello stato di Washington. Ecco qua: <o:p></o:p><a href="http://www.nps.gov/olym/naturescience/restorationoftheelwha.htm">Elwha River Restoration</a></div>
<div class="MsoNormal">
Per questo dibattutissimo progetto, il più grande che abbia
mai avuto per oggetto la rimozione di una o più dighe, sono stati stanziati dal governo ben
350 milioni di dollari. Una cifra niente male.</div>
<div class="MsoNormal">
Nel primo post sulle dighe, avevamo analizzato quali
fossero gli impatti di queste opere sugli ecosistemi fluviali. Ne era uscito un
quadro piuttosto serio, evidenziando come la regimazione dei fiumi finalizzata
al controllo delle piene, della produzione energetica e, soprattutto, alla creazione di scorte d'acqua, in
quest'era di cambiamento climatico, sia spesso necessaria, ma al contempo
fortemente invalidante per gli equilibri biologici dei fiumi ed il benessere
dei loro abitanti, a cominciare dai pesci. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
I fiumi della
costa occidentale del Nord America, che sfociano nell'Oceano Pacifico, ospitano
un gran numero di specie ittiche, tra le quali i salmoni e le trote del genere<span class="apple-converted-space"> </span><i>Onchorhynchus</i>. Ben sette di queste specie (chinook, coho, chum, sockeye, pink salmon, steelhead, coastal cutthroat trout), più due di<span class="apple-converted-space"> </span><i>Salvelinus<span class="apple-converted-space"> </span></i>(bull trout e dolly varden), sono i salmonidi
migratori naturalmente presenti nel fiume Elwha, tutti in crisi più o meno
profonda a causa della costruzione delle due dighe che impediscono loro il
raggiungimento dei letti di frega situati nella parte alta del corso d'acqua. I
lavori per la rimozione della prima diga iniziarono nel settembre 2011 e già a
marzo 2012 il lavoro era stato completato, ristabilendo parte della continuità
longitudinale del corso d'acqua.<span style="color: #365f91; mso-themecolor: accent1; mso-themeshade: 191;"><o:p></o:p></span></div>
</div>
</div><a href="http://paperfishbiology.blogspot.com/2013/09/rimozione-delle-dighe-lutopia-diviene.html#more">Leggi tutto >></a><div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Roberto 'Skazz' Merciaihttp://www.blogger.com/profile/11931934642547638276noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-406110932873701551.post-34996540134571055892013-08-22T13:23:00.001+03:002014-02-23T22:49:44.285+02:00L'impatto del siluro, e delle specie alloctone, sull'ecosistema - nuovi studi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d3/Silurus_glanis_02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d3/Silurus_glanis_02.jpg" height="207" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Silurus glanis (@wikimedia commons)</i></div>
<br />
Prima di scrivere questo articolo ci ho pensato non poco.<br />
Prima perche' l'argomento e' da sempre controverso, e poi soprattutto perche' essendo coinvolto in prima persona nello studio non sarei riuscito a mantenere l'abituale imparzialita'.<br />
<br />
E' passato cosi' quasi un anno dalla fine del lavoro, e gia' alcuni mesi dalla pubblicazione, prima che mi decidessi a scriverne.<br />
<br />
Ma partiamo dal principio:<br />
<br />
La prima serie di articoli pubblicata su questo blog aveva come oggetto il siluro (<i>Silurus glanis</i>) in quanto voleva essere una specie di "riassunto" delle informazioni disponibili su questo pesce.<br />
La serie voleva prima di tutto essere una fonte di riferimenti scientifici in forma divulgativa, in modo da risparmiare tempo nelle annose discussioni che all'epoca imperversavano nei vari forum tematici.<br />
<br />
Partito da un'analisi sulla <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2010/04/ma-quanto-mangia-un-siluro.html" target="_blank">quantita' di cibo ingerito dal siluro</a>, ero poi passato a vedere <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2010/04/ma-cosa-mangia-un-siluro.html" target="_blank">di che tipo di cibo si trattasse</a>. Quindi sulla base di questo avevo stilato una <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2010/04/siluro-valutazione-dimpatto-e.html" target="_blank">valutazione d'impatto</a> (grossolana) e per finire esplorato alcune <a href="http://paperfishbiology.blogspot.fi/2010/04/siluro-contenimento-e-rimozione.html" target="_blank">possibilita' di contenimento ed eradicazione</a>.<br />
<br />
Questa serie di articoli e' tutt'ora tra gli articoli piu' letti di questo blog.<br />
<br />
Ma non poteva finire la'. Durante la stesura degli articoli mi ero accorto di due cose:<br />
<br />
1 - Mancavano completamente o quasi ricerche fatte in Italia, pur essendo una tra le specie introdotte piu' controverse e malgrado molti studi millantati<br />
2 - Mancavano informazioni sull'impatto in casi studio, in Italia ma anche all'estero, per via della difficolta' nel reperire dati adatti che permettessero di studiare il problema seriamente<br />
<br />
Fortuna volle che, tramite amicie comuni, entrassi in contatto con l'universita' di Ferrara dove il team di ricerca stava gia' lavorando ad un progetto riguardante il siluro e piu' in generale le specie alloctone. Progetto a cui ho potuto dare il mio contributo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.ittiofauna.org/webmuseum/pesciossei/cypriniformes/cyprinidae/scardinius/scardinius_hesperidicus/images/s_hesperidicus11-500.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.ittiofauna.org/webmuseum/pesciossei/cypriniformes/cyprinidae/scardinius/scardinius_hesperidicus/images/s_hesperidicus11-500.jpg" height="167" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>La scardola italica (S. hesperidicus) una delle specie con il declino piu' accentuato nell'area di studio (@ ittiofauna.org)</i></div>
<br />
L'idea di fondo era cercare di capire se e come l'espansione del siluro avesse impattato sulla fauna autoctona nella rete dei canali della pianura padana. Un ambiente molto particolare.<br />
<br />
La rete idrica e' molto complessa e l'area pesantemente antropizzata, il livello delle acque nei canali della rete idrica e' abbassato durante la stagione invernale dal consorzio di bonifica fino quasi a restare in secca. In alcuni canali vengono anche effettuati prelievi autorizzati del pesce, al fine di spostarlo in altri canali limitrofi prima dell'asciutta. Questo offre la possibilita' unica di avere un'istantanea completa della popolazione ittica del canale in quel momento, in quanto pressocche' tutto il pesce viene catturato e trasferito.<br />
<br />
Ovviamente questo e' anche uno dei modi in cui le specie alloctone vengono spostate (assieme alle autoctone) da un canale all'altro. Ma esse possono comunque passare dal corso principale del Po a tutti i corsi di ogni ordine della rete idrica anche per altre vie.<br />
<br />
Dunque, in questo regime molto particolare che dura da decenni, qual'e' stato l'impatto del siluro e di altre specie alloctone?<br />
<br />
Per verificarlo abbiamo utilizzato un metodo molto diretto: abbiamo preso in esame 14 canali della rete idrica con simili caratteristiche e che non avessero subito modifiche sostanziali alla loro morfologia negli ultimi 18 anni.<br />
<br />
Poi siamo andati a controllare elementi quali la composizione di specie durante 4 eventi di svuotamento e trasferimento dei pesci dal 1991 al 2009. Il trend era piuttosto univoco in tutti gli ambienti:<br />
<br />
<b>le specie autoctone erano in declino, mentre in generale aumentavano in corrispondenza le specie alloctone</b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv623pQ3E27AEFUKVUbPvOiIJziRBoWePP6nf5zFZ-asrRVrVpmCWY4RKByzLA33qkXRDy7wq9Or9FPpMUSX_1cWnT3Lv-fxIxeAIdwQUhRTuXu91bX8yJFH9TPzG-6DolaD8F69N-OeH6/s1600/decline.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv623pQ3E27AEFUKVUbPvOiIJziRBoWePP6nf5zFZ-asrRVrVpmCWY4RKByzLA33qkXRDy7wq9Or9FPpMUSX_1cWnT3Lv-fxIxeAIdwQUhRTuXu91bX8yJFH9TPzG-6DolaD8F69N-OeH6/s320/decline.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i>Le variazioni di numero di individui e biomassa delle varie specie, dall'alto al basso rispettivamente di specie alloctone, autoctone, alloctone di vecchia introduzione e di nuovo alloctone.</i></div>
<br />
La situazione odierna e' sconcertante. La comunita' ittica e' infatti dominata da poche specie, tutte alloctone. Su tutte il siluro ma anche la carpa (di grandi dimensioni), a seguire luccioperca, breme e pseudorasbora (in declino).<br />
Le specie autoctone, che prima prosperavano, ora sono ridotte al lumicino o estinte.<br />
<br />
Ma quindi qual'e' la causa di tutto questo? Come abbiamo gia' detto in questi canali non e' cambiata la morfologia ne' e' cambiato il regime idrico o di gestione ittica.<br />
<br />
Potrebbe essere cambiata la qualita' delle acque stesse? Siamo andati a verificarlo utilizzando i dati completi della serie storica sui vari parametri delle acque, rilevati durante tutto il periodo. Inoltre abbiamo analizzato tutta la letteratura disponibile sugli effetti che i vari parametri chimico/fisici dell'acqua hanno sui pesci in oggetto, o su specie simili quando non c'era altro di disponibile. Le condizioni dell'acqua non erano tali da impedire la vita delle specie autoctone ma al massimo potevano portare a stress periodici.<br />
<br />
Il risultato era chiaro anche in questo caso:<br />
<br />
<b>scarsa o nulla correlazione con i parametri fisici dell'acqua, che non sono sostanzialmente cambiati durante il periodo studiato</b><br />
<br />
<br />Le cause del declino sono dunque probabilmente da attribuire principalmente alle interazioni tra specie alloctone ed autoctone, tra cui il siluro forse ha giocato un ruolo di rilievo, all'interno di un ecosistema estremamente semplificato ed antropizzato, che probabilmente esaspera le interazioni ecologiche. I canali che un tempo fungevano da nursery per le specie autoctone sono adesso dominate da una fauna danubiana.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://stamps.livingat.org/images/Wels_catfish_Harcsa_Magyar_Hungary_stamp_fish_Posta_Cziglenyi_A_1_70_Ft_Silurus_glanis_L.610.0xb21497b8fbd0a4e.DSC_5299.jpg.aspx" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://stamps.livingat.org/images/Wels_catfish_Harcsa_Magyar_Hungary_stamp_fish_Posta_Cziglenyi_A_1_70_Ft_Silurus_glanis_L.610.0xb21497b8fbd0a4e.DSC_5299.jpg.aspx" height="247" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>E cosi' un giorno manderemo cartoline in Ungheria con francobolli come questo</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><br /></i></div>
Non e' dunque vero che il siluro o gli alloctoni non hanno impatto o che possono coesistere assieme a tutte le altre specie. Almeno non e' vero in questa situazione, che purtroppo e' rappresentativa di molti sistemi all'interno del suo areale di introduzione. Ne' e' vero neanche che la causa del declino delle specie autoctone sia principalmente dovuta solo all'inquinamento o agli interventi in alveo.<br />
<br />
Ma non e' finita qua, perche' rimangono ancora alcuni punti che meriterebbero di essere investigati seriamente. E ci stiamo lavorando (seriamente) sopra.<br />
<br />
Bibliografia:<br />
<br />
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<br />
<br />
<br />
<br />
<li id="aqc2345-cr-0007" style="border: 0px; display: inline; float: none; line-height: 1.5em; margin: 0px 5px 0px 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: inherit;">Castaldelli G., Pluchinotta A., Milardi M., Lanzoni M., Giari L, Rossi R., Fano E.A. 2013</span></li>
<span style="font-family: inherit;">
</span><span style="font-family: Arial, 'Lucida Grande', Geneva, Verdana, Helvetica, 'Lucida Sans Unicode', sans-serif; font-size: 14px; font-weight: bold; line-height: 14px;">Introduction of exotic fish species and decline of native species in the lower Po basin, north-eastern Italy</span><br />
<div>
<a href="http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/aqc.2345/abstract">http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/aqc.2345/abstract</a></div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">PaperFishBiology</div>Marco Milardihttp://www.blogger.com/profile/07124044743248702125noreply@blogger.com14