sabato 25 settembre 2010

Elettropesca - strumento prezioso o pericoloso?

Una classica operazione di campionamento mediante elettrostorditore che in questo caso coinvolge anche l'autore dell'articolo (foto di Pasi Lenpinen)

Purtroppo recentemente (ma non solo) mi e' capitato di discutere con delle persone su internet che sostenevano che l'elettropesca e' la rovina degli ambienti acquatici.
Ora siccome non mi piace ripetere le cose mille e una volta ho deciso, anche su esortazione di alcuni utenti del forum esox2000, di scrivere un articoletto a riguardo. Almeno la prossima volta rispondo con un semplice link.

Cerchero' brevemente di dare un'introduzione alla teoria dell'elettropesca e vedere qualche caso pratico. Vedremo quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tecnica e da dove derivano le convinzioni di alcune persone.

Sara' difficile convincere qualcuno del contrario con le sole parole, per cui prima ancora di iniziare invito chiunque abbia dei dubbi su quanto ho scritto ad armarsi di waders e seguire un gruppo che interviene con l'elettropesca per rendersi conto di persona se quel che dico e' vero o no. E' una cosa estremamente semplice, non dovete nemmeno perdere l'intera giornata di pesca, basta una mezz'ora, e non costa nulla.

Detto questo, cominciamo..

mercoledì 8 settembre 2010

Sano come un pesce

Una piccola gamma delle piu' comuni malattie di un pesce d'acquario

Ogni tanto, in anni eccezionali, ho passato le 4 stagioni con una febbre o un raffreddore ogni 2 settimane.

Di norma pero' non mi ammalo mai. Sara' per via dei miei anticorpi che sono come dei rottweiler sotto steroidi.
Al massimo una volta o due all'anno mi viene un po' di febbre e un raffreddore.

Di solito succede sempre quando ho qualche impegno inderogabile, meglio se l'impegno prevede un grosso sforzo fisico, meglio ancora se oltre allo sforzo e' richiesto di stare all'aperto, possibilmente in condizioni meteo proibitive.

Questa e' la seconda volta quest'anno ma io testardo come un mulo a casa non ci rimango.

Mi pare pero' un buon punto d'inizio per annunciare l'inizio di un nuovo filone del blog, sperando di non mettere troppa carne al fuoco. Vorrei parlare anche di malattie dei pesci, che sono una parte importante della vita sott'acqua e che sono poco conosciute ai piu' (e mi ci metto dentro anche io). Non faccio veterinaria ma cerchero' di raccontarvi qualche storia dei vari casi con cui mi capita di entrare in contatto.

Comincio soltanto con il chiarire l'origine del detto "sano come un pesce".

In generale un pesce malato viene debilitato al punto di cadere facile preda di uccelli o altri pesci oppure viene trascinato dalla corrente. Per questo e' relativamente raro vedere un pesce malato, almeno in natura.
Ecco anche da dove deriva la risposta alla classica domanda di chi chiede se i pesci si ammalino mai: "hai mai visto un pesce malato?"

In realta' i pesci si ammalano eccome. Esiste un'estesa e variegata letteratura in merito visto che e' uno degli argomenti piu' studiati. Nella nuova serie vedremo qualche caso molto comune e qualche caso un po' piu' "strano".

lunedì 30 agosto 2010

Luccio - vita sott'acqua e fuori dall'acqua

Ultimamente, a parte lavorare in laboratorio, sto preparando un restyling grafico per il blog e per forza di cose la frequenza di post "corposi" e' crollata.

In piu' anche le temperature sono crollate ed e' ufficialmente autunno (siamo gia' sotto i 10 gradi) quindi, per me, comincia la stagione del luccio e gran parte del mio tempo libero lo investiro' in ore sulla barca.

Quindi cosa c'e' di meglio di un intervallo con qualche immagine rilassante?


Weissensee (HD) from Joachim T. on Vimeo.
Questi sono i Lucci tedeschi del Wessensee (un lago eccezionalmente oligotrofico) ripresi da Joachim T. nel loro ambiente naturale


Tiger Muskie

ScubaDo | MySpace-video

Questo invece e' un Tiger Muskie, cioe' l'ibrido tra un luccio e un muskie, ripreso in America.

Ora non preoccupatevi se non sapete nuotare, basta andare in America e potreste vedere questi animali anche stando comodamente asciutti in barca o sulla riva.


Vedi anche http://muskie.outdoorsfirst.com/watch.asp?id=1181

Il motivo per cui i Tiger Muskie (e solo loro) nuotino a volte con la testa fuori dall'acqua non e' per niente chiaro. Un biologo americano che lavora con i Muskie mi ha detto che secondo lui lo fanno per lavare i parassiti dalle branchie ma in merito non e' ancora stato effettuato uno studio mirato..

lunedì 23 agosto 2010

Mamma mia, arriva il salmone transgenico!

Un esemplare di salmone chinook (Oncorhynchus tshawytscha) trovato morto dopo la frega in California. Il chinook e' il famoso "king salmon" e questo salmone di taglia eccezionale e' completamente naturale. (Foto California DPFG).


Dopo le trote mutanti di qualche tempo fa eccoci a parlare di un argomento abbastanza simile..ma soltanto nel titolo.

Qualche tempo fa era apparsa sui giornali la notizia dell'imminente arrivo del super salmone sulle tavole americane. In realta' questo arrivo e' tutt'altro che imminente, e' in corso invece da anni una cruenta battaglia sul piano legale ed ecologico che non si sa bene quando finira'.

Ma come al solito sto anticipando troppo, andiamo con ordine..

lunedì 16 agosto 2010

Babel PaperFish

La versione censurata del babelfish della BBC, circa 1981.

Nel 1979 un popolare sceneggiato radiofonico andato in onda soltanto un anno prima in Inghilterra veniva stampato e distribuito come libro. Fu un successo ancora piu' grande fino ad arrivare ad una "trilogia" di 6 libri, milioni di fan in tutto il mondo e anche un film (bruttino, specialmente per i fan).

Un libro di fantascienza ironica dove i protagonisti riescono a comunicare con gli abitanti delle piu' remote galassie grazie al "babel fish", un pesce parassita che si insedia nell'orecchio umano e, nutrendosi delle frequenze mentali del pensiero comunicativo defeca in forma di linguaggio comprensibile all'ospite. Oltre che un comodo espediente letterario anche il sacro graal di chi si occupa di comunicazione.

Qualche anno dopo, quando la rete tra computer comincio' a crescere prendendo il nome di Internet si arrivo' ad affrontare piu' o meno lo stesso problema: persone provenienti da diverse parti del mondo cominciarono a dover comunicare efficacemente tra di loro.
Una soluzione del problema fu quella di imparare l'inglese, cosa che molti effettivamente fecero, e gioire delle grazie di una lingua comune (per quanto di scelta imposta).
Altra soluzione fu quella di implementare le traduzioni in altre lingue, in modo sempre piu' veloce ed automatico.Uno dei primi sistemi si chiamava appunto Babelfish (se c'e' una cosa che non manca agli smanettoni sono le citazioni dalla fantascienza) ed era sviluppato dall'allora grande Altavista.

Il moderno logo di Altavista babelfish.

Funzionava bene? Decisamente no e portava ad errori che potevano stravolgere il significato del testo. Piu' o meno come i traduttori attuali, direte voi. Avete ragione, piu' o meno ovviamente.
Ma quelli moderni sono parecchio migliorati e tutto sommato aiutano a diffondere piu' facilmente i propri testi per cui sarebbe da stupido non utilizzarli.

E facciamo finta per un momento che non lo sia.

Volevo solo dire che da oggi (ed era ora) e' disponibile anche per questo blog la traduzione automatica di Google. Cosi' quei 5 disgraziati che dovessero ancora capitare qua dalla Cina (anche se non so chi eluderebbe tutte le limitazioni imposte solo per venire qua) potranno essere annoiati a morte leggendo di pesci.

P.S. E' il problema di essere scienziati. Si vuole fare un post breve per una cosa banale e si finisce per scrivere l'ennesimo papiro..Del babelfish originale conservo ancora i traumi (anche se e' molto migliorato).

venerdì 13 agosto 2010

Alloctonia e specie invasive - due diverse prospettive 2 di 2

Pseudorasbora parva, una delle specie invasive piu' temute. Ed e' solo un ciprinide lungo pochi centimetri. (Foto Wikimedia commons)

Al momento i pochi visitatori che leggono questo blog leggono soprattutto gli articoli che riguardano il siluro (e nemmeno tutti) ma Paperfish e' molto di piu', ci sono molti articoli diversi e in futuro ce ne saranno sempre di piu' a coprire nuovi e diversi argomenti.

Dopo questo articolo sull'alloctonia e le specie invasive cambieremo argomento per un po' e ci dedicheremo ad altro. Magari non accontentera' tutti ma una dieta molto variata e' essenziale per la salute.

Ma non divaghiamo troppo, la settimana scorsa abbiamo visto quale sia la situazione del dibattito a livello teorico all'interno della comunita' scientifica internazionale. Oggi andiamo ad esaminare invece qualche caso pratico, andiamo a vedere nel concreto quali sono le problematiche della gestione delle specie invasive.

mercoledì 4 agosto 2010

Alloctonia e specie invasive - due diverse prospettive 1 di 2


I temutissimi zebra mussels, questa specie di mollusco d'acqua dolce ha colonizzato in gran numero la regione dei grandi laghi nordamericani, incrostando strutture e creando danni non solo all'ecosistema (Photo: wikipedia)

Preparatevi perche' questo e' un articolo lungo e dettagliato. In teoria aspira a definire una volta per tutte la questione, in pratica per presentare tutti i punti salienti con pari dignita' mi e' toccato scrivere un papiro..
Anzi, ho perfino dovuto spezzare l'articolo in due per non essere prolisso. La seconda parte online appena possibile.

Dopo una breve premessa di carattere generale vedremo quali sono le correnti di pensiero all'interno della comunita' scientifica internazionale. Nella prossima puntata vedremo invece quali sono le azioni piu' comunemente intraprese (ed alcune meno) e il dibattito legato a questi programmi.