Cosa fareste se il futuro della pesca nel vostro paese dipendesse da una decisione drastica?
La storia di oggi e' una storia tragica, una di quelle che non vorreste mai sentire ma che devono essere raccontate e conosciute.
Un "semplice" parassita
Gyrodactylus e' un piccolo organismo vermiforme appartenente ai Platelminti (vermi piatti). Come molti Platelminti anche Gyrodactylus fa una vita parassitaria, nutrendosi della mucosa e della pelle di pesci di acqua dolce. Per farlo si attacca alla pelle dei pesci tramite una ventosa uncinata posta nella parte posteriore del corpo e poi si inarca per mettere in contatto la bocca con la pelle. A questo punto inietta enzimi digestivi che dissolvono pelle e muco per poi riaspirarli e nutrirsene.
E' abbastanza piccolo da non essere visibile ad occhio nudo ma lo diventa quando ci sono parassitosi intense, dato che i grappoli di parassiti appaiono come macche biancastre.
Una matrioska, una bambola russa in legno che ne contiene altre piu' piccole.
Le parassitosi intense avvengono perche' questo organismo funziona come una matrioska, l'adulto si riproduce generando una copia esatta di se stesso, gia' adulta e completamente funzionale. Questa copia (come il genitore) ha gia' dentro di se un'altra copia, pronta a maturare, con all'interno un'altra copia in maturazione e cosi' via..
Distinguere tra varie specie di Gyrodactylus non e' facile nemmeno per gli esperti del campo.
In piccole quantita' e' presente, assieme ad un gran numero di altri parassiti, sul corpo di molti pesci, specialmente i salmonidi e specialmente sui salmoni atlantici (da cui il nome specifico salaris).
Poco tempo fa avevamo parlato di lamprede, in un post in cui le definivamo "pesci molto particolari". Anzi, come avevamo precisato, il termine "pesci" va piuttosto strettino a degli animali privi di mascelle, con bocca a ventosa, un'unica narice, pinne pari assenti, gran parte dei quali conduce vita parassitica succhiando il sangue ad altri pesci.
Possiamo tuttavia trovare qualche altra bestiaccia che susciti ancora più disgusto? Certamente! Si tratta, per l'appunto, degli organismi più imparentati con le lamprede tra quelli attualmente viventi: le missine.
Questa classe di agnati è formata interamente da specie marine, distribuite in gran parte dei mari del globo, per lo più a profondità rilevanti. A differenza delle lamprede, non hanno mai colonizzato le acque dolci, in primis a causa dell'incapacità di effettuare l'osmoregolazione: le missine, infatti, sono pressoché gli unici vertebrati isosmotici rispetto al mezzo in cui vivono. In poche parole, il loro corpo presenta lo stesso grado di salinità dell'acqua in cui sono immersi.
Gli occhi delle missine sono strutture fotosensibili molto semplici, incapaci di formare immagini ed utili solo a distinguere la luce dal buio. Altra stranezza tra i vertebrati acquatici, il fatto di aver perso (secondariamente, si presume) l'organo della linea laterale. Lungo i fianchi sono presenti altresì una serie di pori la cui funzione, affascinante ed orribile, sarà spiegata tra poco. Già il fatto che queste creature possiedano un sistema circolatorio dotato di ben cinque cuori è tutto un programma.
Le missine sono animali bentonici, che vivono sul fondo del mare scavando tane nel substrato molle. In genere si trovano gruppi numerosi di missine in sistemi di tane vicine tra loro. L'alimentazione si basa principalmente su invertebrati, pesci morti e cadaveri di varia natura, anche umana. O anche su animali non morti, che magari non si sentono troppo bene, specialmente quando vengono assaliti ed infestati da uno sciame di missine. Non è pertanto corretto definire la missina un parassita, come talvolta si legge: è più propriamente uno spazzino, che occasionalmente sa procurarsi fonti di cibo alternative.
Se un grosso pesce malandato si imbatte nel territorio delle missine, queste gli si avventeranno addosso penetrando nel corpo del malcapitato da tutti gli orifizi disponibili, specialmente le aperture branchiali. A questo punto entra in gioco la funzione dei pori laterali. Da qui infatti viene secreta una sostanza proteica concentrata in grado di assorbire all'istante un'immensa quantità di acqua, producendo così una massa impressionante di muco appiccicoso. Questa capacità "magica" delle missine è valso loro il nome anglofono di hagfish (pesce-strega). Un secchio d'acqua con una missina dentro si tramuta all'istante in un secchio di muco. Qui di seguito potete farvi un'idea di quello di cui sto parlando. Sconsigliato ai soggetti di stomaco sensibile...
La strategia di caccia di questi esseri fantascientifici è la seguente: penetrano nella faringe della preda e la soffocano producendo quantità spropositate di sostanza mucosa, finendo così per ucciderla e divorarla dall'interno. Come visibile nel filmato, queste secrezioni hanno anche una funzione difensiva, ma non è finita qui.
Il video presso questo link mostra sia l'efficacia dell'esplosione istantanea della massa mucosa contro i predatori, sia l'utilizzo della stessa per la cattura attiva di una preda affossata nella sabbia, la quale viene letteralmente soffocata dall'esterno: http://www.inkblood.net/article-video-c-est-du-slime-de-myxine-87475302.html
Perfino le feci fuoriescono avvolte in una capsula mucosa, la cui funzione rimane ancora sconosciuta.
Nonostante prive di mascelle, le missine sono dotate di acuminati denti cornei in grado di strappare brandelli di carne. Come visibile in foto d'apertura, questi denti poggiano su una placca cartilaginea mobile simile ad una mandibola. La bocca è circondata da una sorta di tentacoli carnosi.
Una curiosità ulteriore è la capacità di agganciarsi alla preda e stapparne un pezzo annodandosi su se stesse e facendo leva sul proprio corpo. La stessa tecnica viene usata per liberarsi dalla presa di un predatore:
Nonostante tutto, le missine sono apprezzate in tavola in diversi paesi del mondo. Buon appetito...