lunedì 5 settembre 2016

Introdurre pesci equivale a fertilizzare un lago?



E siamo (finalmente) arrivati all'ultima (si spera) puntata dedicata agli articoli che ho pubblicato di recente.

Nella prima puntata abbiamo visto come le trote alloctone siano ironicamente composte in larga parte da materia alloctona all'ambiente acquatico. Nella seconda parte abbiamo visto che la loro predazione sugli organismi acquatici ha effetti che si ripercuotono fino a modificare l'intera fauna degli invertebrati. Poi abbiamo visto come la predazione su animali terrestri sia variabile durante la stagione, ma non dipenda dalla densita' della popolazione di pesci.

Dopo aver visto tutti questi risultati dovremmo essere pronti per affrontare l'argomento piu' succoso. E per succoso intendo in realta' schifoso.

Infatti l'idea e' piuttosto semplice.
Abbiamo un piccolo laghetto dove la densita' di pesci e' eccessivamente alta (circa 100 volte quella che si riscontra in altri laghi alla stessa latitudine!) probabilmente grazie al consistente supporto fornito dagli animali terrestri. Ma tutti sti pesci, oltre a mangiare, dovranno pur cagare no?

E' infatti una delle grandi leggi di natura che chi non caga esplode ("chi no caga sciopa!", come dicono in Veneto) e dato che le trote non sono di certo esplose devono aver cagato un bel po'.
Ora, chiunque abbia coltivato la terra, o anche solo un vaso di begonie, sa benissimo che la merda concima, e la merda di trota non fa eccezione.

In questo caso ad essere concimati non saranno fiori ma il principio e' lo stesso per le piante acquatiche, indipendentemente dalle loro dimensioni, dal microscopico al macroscopico. Le trote, nutrendosi di animali che vivono sul fondo o di animali terrestri mettono in circolo con le loro deiezioni una quantita' di nutrienti che possono fertilizzare l'acqua del lago, inducendo delle fioriture algali.
Quindi la domanda sorge spontanea: se metto piu' di cento trote in un piccolo lago saranno sufficienti a fertilizzare le forme di vita vegetale e cambiarne la composizione?

lunedì 23 maggio 2016

La predazione dei pesci su animali terrestri dipende dalla stagione ma non dalla competizione


Un lemming in acqua, sara' il prossimo pasto facile per qualche pesce? (Foto @Olli Saari)

No, anche se dal titolo potreste pensarlo, non si tratta dell'ultimo articolo della dottoressa Grazia Arcazzo (PhD).
E' una delle mie ultime pubblicazioni, e se portate pazienza vi spiego perche' e' un risultato molto meno scontato di quello che sembra.

Se vi ricordate il primo articolo di questa serie (Le trote alloctone sono fatte di materia alloctona) avevo provato, con tecniche abbastanza innovative, che sul lungo periodo le trote si cibavano di molte prede terrestri, molto piu' di quanto ci si poteva aspettare.

Dimenticatevi per ora del fatto che l'introduzione delle trote abbia cambiato la comunita' degli invertebrati nel lago (le conseguenze le vedremo piu' avanti) e concentriamoci di nuovo sul tema del primo articolo.

Le prede terrestri erano principalmente due: roditori e insetti adulti. Le popolazioni di roditori subiscono grandi fluttuazioni annuali, e dato che la percentuale di energia terrestre immagazzinata nei tessuti e' costante, nel primo articolo avevamo ipotizzato che, negli anni in cui i roditori sono poco abbondanti l'alimentazione venizze integrata maggiormente con insetti adulti.

Ma e' poi vero? Siccome non mi piace lasciare domande in sospeso mi sono lanciato in un nuovo studio.

venerdì 1 aprile 2016

Illuminati ittici - Il complotto degli ittiologHi

Sara' dura dire addio ai super party in piscina con open bar organizzati dagli Illuminati..

Mi devo togliere un peso dallo stomaco e non c'e' giorno piu' adatto per farlo.

Sono anni che la mia coscienza sveglia non mi lascia dormire in pace (e grazie, e' sveglia..). E l'unico modo di riuscire a dormire bene per una notte potrebbe proprio essere quello di confessare tutto.

Ebbene si', per gli ultimi 10 anni ho fatto parte della setta degli Illuminati Ittici, il megacomplotto degli ittiologHi di tutto il mondo ai danni dell'ambiente, ma soprattutto dei pescatori.
Cosa fa questa setta? Beh a parte i rinfreschi migliori al mondo, il campionato di biglie da spiaggia e altre amenita' e' soprattutto un modo facile per arricchirsi senza fatica.

Ecco, per darvi un'idea, gli Illuminati Ittici stanno piu' o meno tra Galactus e Cthulhu, nella scala di potere disegnata da Giorgio Santucci. Ma sono abbastanza potenti da non essersi fatti disegnare, loro (o forse siamo solo sotto ai tentacoli).

In effetti avete mai visto un ittiologo povero? No vero? Girano tutti coi macchinoni e vivono nelle torri d'avorio. D'avorio, mica di plastica dell'IKEA. Come si fa a non odiarli?

E come fanno a fare i soldi? Beh e' semplice, dopo aver fatto finta di studiare per 10 anni (in realta' passati a farsi le canne) basta stare a casa ed aspettare il versamento mensile di 6000 euro e gli inviti alle feste. Questi soldi vengono dal mostro di turno, che puo' essere di tutto dall'Ue (la piu' quotata perche' la piu' astrusa)

Ogni tanto arriva una mail con la richiesta di mettere il proprio nome su un'articolo, completamente inventato ovviamente (e comunque, per definizione, sbagliato), per non perdere lo status e i benefit acquisiti. 

A capo di tutto c'e' la TRIADETM, cioe' 3 misteriosi personaggi che sono sempre nominati in maniera indiretta ma che tirano i fili di praticamente tutte le gestioni (marce) della pesca mondiale. Lo sanno tutti ma non tutti sanno quanto sono potentissimi, e lo dico con la paura di ritorsioni sul mio orsacchiotto di pezza.

Inoltre LOSANNOTUTTICHETM studiare ittiologia non serve. Per capire tutto dell'ambiente acquatico basta possedere una canna da pesca e andare in riva ad uno specchio d'acqua con un po' di BUON SENSOTM. Il resto e' solo aria fritta.

Pensate che in italia solo circa il 10% della popolazione capisce un testo scientifico o mediamente articolato, quindi e' ora di basta (cit.) E' ora di basta perche' siamo in democrazia no? E allora il 90% comanda il 10%, perche' 90 e' piu' di 10 (credo). E i numeri mi cosano.

Qui a Paperfish abbiamo anche fatto un sondaggio, con i risultati abbastanza eclatanti illustrati nel pessimo grafico qua sopra.

Ma da oggi voglio dire anche io basta alla SCIENZAMARCIATM e sdoganare finalmente le ragioni di tutti i laureati all'Universita' della Vita, della Strada o anche alla prestigiosissima Universita' della Pesca. 
Da anni in Italia queste persone hanno avuto il privilegio di poter dire al CT della nazionale di calcio come fare il suo lavoro, ma non basta! Finalmente e' arrivato il momento di poter dire al chirurgo come fare le operazioni al cervello e spiegare al pilota di aereo come farlo atterrare!! E perche' no, anche all'ittiologo che e' un cretino. Anzi meno, perche' anche un cretino saprebbe che dovremmo logicamente chiedere a chi fa il panettiere come gestire una risorsa importante come l'ambiente o la pesca. Perche' io non ho mai visto un panino bruciato sul banco del panettiere, quindi mi pare evidente che i panettieri non sbagliano mai. Scacco matto, ittiologHi.
Ma non divaghiamo... NESSUNOVELODICETM ma il notissimo Meo Smazza, noto ricercatore indipendente laureato su YouTube con 110 e frode, ha ormai provato che qualsiasi cosa dica un ittiologo e' di per se' sbagliata e la ragione puo' essere provata con un video o un commento canzonatorio sui social. Basta dire roba tipo "e' sicuramente colpa del siluro" ed aggiungere una faccina divertente per metterli a tacere sti ittiologHi. 
Inoltre e' ormai provato che termini come A DOC, OUT OUT e altra roba che leggete in giro sono il modo giusto di scrivere le cose. Non vogliamo certo sminuire le cose scrivendole in vero latino, lingua della Ka$ta per definizione, ma esaltarle in MAGNACCIONETM la lingua della GGENTE.

Tra l'altro gia' da oggi e' confermato che gli studi super partes non sono quelli fatti da enti indipendenti ma sono solo quelli che ci danno ragione. Lo stesso ente sara' fetentissimo e bugiardo quando dice cose che non ci piacciono e affidabilissimo quando ci e' utile, facciamo un po' il cazzo che ci pare.

Da oggi in poi basta co 'sti articoli pallosi sui pesci. Anche qua su Paperfish aremo alla GGENTE quello che la gente vuole, il cinepanettone a natale e qualcosa che tiri in fondo alla lenza per tutti gli altri giorni dell'anno.

Cominciamo subito con le istruzioni per farvi un cappellino protettivo da indossare ogni volta che un ittiolog non vi da' ragione. Mi raccomando di porre particolare attenzione al cavicchio con l'avvitamento antiorario e allo scappellamento a destra, per due. Mi raccomando.


martedì 8 marzo 2016

Adescatrici

Adescatrici - Foto di David Selsky via Flickr

Non e' un caso che il termine adescare, usato per indicare l'azione di prostitute, venga proprio da un gergo relativo alla pesca.

Il significato letterale e' appunto quello di "attrarre con l'esca" ed ha assunto questo connotato sessuale intorno al XVII secolo, periodo in cui l'attivita' di pesca era usata come un'allegoria del corteggiamento. Ne resta testimonianza in molte dipinti e testi, dove appunto la pesca era usata come metafora amorosa, che sono anche forse all'origine dell'idea che l'uomo fedifrago si infratti con l'amante qunado va a pesca, lontano dagli occhi della moglie.



Carel de Moor, Il pescatore, Rijksmuseum, Amsterdam

Questo concetto di "esca et hamus" (esca ed amo) non era applicabile solo all'amore ma anche alla religione. Infatti il diavolo attraeva con l'esca malorum le persone sulla via della dannazione, ma anche dio da parte sua "pescava uomini".

Gli animali pero' sono piuttosto pragmatici rispetto alle persone. Anche loro adescano, ma con fini molto piu' materialistici, vediamo quali.

giovedì 25 febbraio 2016

Sono solo gamberetti - storia di trote e invertebrati

Anfipodi giganti! Actione! Terrore! Suspensa! Romanza!  Ora che ho catturato la vostra attenzione leggete anche il resto!

Nello scorso articolo avevamo visto come le trote siano composte, per molti versi, di materia esterna all'ambiente acquatico. Nell'introduzione del primo articolo e' ben spiegato il contesto dello studio, che e' lo stesso per tutti gli articoli di questa serie. Vi invito quindi a rileggerlo, nel caso non ve lo ricordaste bene.

Fatto? Allora ecco la seconda parte.

Parliamo sempre dello stesso ecosistema modello, dove le trote sono state introdotte e non ci sono altre pressioni antropiche. Se nella prima parte avevamo posto la predazione di organismi terrestri al centro dell'attenzione stavolta abbiamo cercato invece di lavorare su cosa succede nell'ambiente acquatico a seguito dell'introduzione di pesci.

Ovviamente una parte delle prede delle trote e' costituita da animali acquatici. Ed e' normale che sia cosi' dato che le trote vivono in acqua, dopotutto.

La prima parte di questo studio e' stata quindi improntata a capire come la presenza delle trote influenzi l'attuale distribuzione ed abbondanza di invertebrati acquatici. Ovviamente stavolta abbiamo dovuto usare un altro lago (senza pesci) come paragone e riferimento, per comprendere appieno come si distribuiscono certe specie in presenza ed assenza di pesci. Il lago di riferimento e' molto simile per morfologia, stato trofico e popolazione di invertebrati e si trova a soli 2 km di distanza dal lago in cui sono stati introdotti i pesci, una situazione ideale.

L'effetto piu' visibile e' che alcune specie (Gammarus, in particolare), che nei laghi senza trote nuotano liberi in tutta la colonna d'acqua, non si trovano piu' nelle zone pelagiche del lago, qualora vengano introdotte delle trote.

martedì 5 gennaio 2016

Le trote alloctone sono fatte di materia alloctona


Trote mangiatopi! Paura, delirio, emozione! 

Finora nel blog ho parlato di alcuni miei articoli scientifici, ma erano tutti articoli che ho fatto piu' come hobby che come lavoro.

Il mio vero lavoro di ricerca (quello per cui sono stato pagato) e' abbastanza speciale. Per un totale di 4 anni e due mesi ho lavorato ad un progetto di dottorato i cui risultati cominciano a vedersi solo adesso, dati i lunghi tempi di pubblicazione. E quindi adesso e' il momento di divulgarli il piu' possibile: quindi questo e' il primo di una serie di 4 articoli che usciranno non appena i lavori relativi verranno pubblicati.

Lo scopo del progetto era capire come l'introduzione di pesci in laghi d'alta quota modificasse l'ambiente acquatico e quali effetti avessero sulla catena trofica.

Gli ambienti selezionati erano ideali: piccoli laghi in un'area naturale tra le "montagne" della Lapponia, dove tutte le attivita' umane (tranne la ricerca) sono vietate. Questi laghi, una volta completamente privi di pesci, ospitavano popolazioni introdotte di trote fario (autoctone in Finlandia, ma non negli ambienti di introduzione) di cui conoscevamo provenienza e data di introduzione.