giovedì 15 marzo 2018

Una marea montante di alloctoni



L'invasione di specie alloctone e' un'ondata inarrestabile?
In run to the hills e un alieno tira l'altro abbiamo visto come potenzialmente questo sia vero, dato che l'interazione tra pesci alloctoni potrebbe modificare l'ambiente a svantaggio degli autoctoni e favorendo ulteriormente l'invasione.

Ma ci devono anche essere dei fattori ambientali che permettono il naturalizzarsi delle specie alloctone e ne favoriscono, almeno inizialmente, la colonizzazione degli areali. Altrimenti non potrebbero raggiungere delle concentrazioni tali da avere effetti significativi sull'ambiente.

E' stato ipotizzato tempo fa che questi fattori potrebbero essere temperatura e portata dei nostri fiumi. Le specie di pesci alloctone sarebbero favorite da acque piu' calde e piu' ferme, perche' meglio adattati, ma questo non e' stato mai verificato.
Ai tempi moderni, col riscaldamento globale che sta cambiando il clima e con le dighe che regolano i deflussi, non e' escluso che ci siano anche questi effetti a contribuire ulteriormente ad accellerare l'invasione.

mercoledì 28 febbraio 2018

Misurare la febbre al fiume - c'e' un nuovo termometro!



Misurare lo stato di salute dell'ambiente e' una cosa difficile e controversa.
Ma e' anche uno dei requisiti della direttiva quadro europea sulle acque (WFD e MSFD).

Il "ce lo chiede l'Europa!" e' stata usata come scusa per far passare le peggio porcate (a volte neanche richieste dall'Europa) ma in questo caso e' vero e, tutto sommato, ha perfino un senso.
Perche' misurare lo stato di salute equivale a individuare le cause del degrado, le priorita' per il ripristino ambientale, e inoltre a costringere ad un processo decisionale che porti a definire dei valori di riferimento a cui tendere. Tutte cose sulle quali difficilmente non si puo' essere d'accordo.

Sapete come funziona questo processo? No? Ve lo spiego con un'analogia e vi racconto come e' stato affrontato questo problema in Italia (e come l'abbiamo affrontato noi per i pesci).

mercoledì 14 febbraio 2018

Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 2/2

Nel precedente articolo di questa serie avevamo visto quale fosse il contributo relativo delle specie alloctone nel condizionare le specie autoctone, anche a distanza di molti anni dall'invasione iniziale.

Ma e' tutto perduto? Si puo' fare qualcosa a riguardo?


Come sempre, le grandi generalizzazioni lasciano il tempo che trovano e occorre andare un po' sul pratico e nel dettaglio perche' le cose abbiano un senso concreto.

giovedì 8 febbraio 2018

Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 1/2


Nell'articolo precedente avevamo visto come in Emilia-Romagna ci fossero alcune localita' dove la fauna ittica era totalmente alloctona.

Se vi ricordate pero', c'erano molte altre localita' dove la distribuzione di autoctoni e alloctoni si sovrapponeva. In queste zone il numero e l'abbondanza delle varie specie e' parecchio variabile, in alcuni punti vi sono soltanto pochi individui di poche specie alloctone mentre in altri la situazione e' completamente all'opposto.

Sono aree ideali per cercare di capire come agiscano le interazioni tra specie sullo sfondo delle condizioni ambientali.

Sigla!



martedì 9 gennaio 2018

Un alieno tira l'altro

Anche gli alieni hanno diritto alla loro diversita' (by Krulos on Deviantart)

Oggi vi voglio parlare di un piccolo e semplice articolo che nasconde una notizia tanto eclatante quanto allarmante (anche se, purtroppo, vecchia).

Parte da dati vecchi perche' dopo il 2005 la regione ER non ha piu' fatto una carta ittica. Forse partendo dall'idea rivoluzionaria che e' piu' facile gestire le risorse naturali se nessuno sa veramente come sono messe...ma piu' probabilmente e' semplicemente a causa dalla triste, cronica mancanza di fondi per il settore della gestione e conservazione naturalistica.

Pero' tra il '98 e il 2005 ogni provincia ha censito le proprie acque, facendo una lista dei pesci presenti e della loro abbondanza. Molti anni dopo, qualcuno dotato di buona volonta' e tanta, tanta pazienza (no, non sono io, decisamente) si e' sciroppato tutte le scartoffie per portare questi dati alla luce.

mercoledì 13 dicembre 2017

Riproduzione naturale.. ma in condizioni artificiali


A tostolo’, tu m’hai provocato..

Forse vi ricorderete l’articolo sulla riproduzione della carpa erbivora in Italia pubblicato qualche tempo fa sul mio blog. No? Allora forse e’ il caso che andiate a rileggerlo (Provare l'improbabile - scienza investigativa), visto che questo articolo e’ l’ideale continuazione di quello.

Per la carpa erbivora ci eravamo “limitati” a provare scientificamente che una riproduzione naturale avvenisse anche in Italia, zona considerata da tutti per piu’ di 30 anni non adatta alla riproduzione. Gia’ questa notizia avrebbe dovuto far saltare sulla sedia piu’ di una persona, ma ovviamente non tutti leggono questo blog (o gli articoli scientifici correlati).
Stavolta ci siamo spinti un attimo piu’ in la’, cercando di spiegare come e perche’ fosse possibile.. Sigla!

sabato 1 aprile 2017

Paperfish chiude



Paperfish e' un hobby che mi ha insegnato molto, ma e' arrivato il momento di voltare pagina.

Non riesco piu' a trovare il tempo (o forse solo lo stimolo) per continuare a scrivere.

Smetto e basta (forse).