Un esemplare di salmone chinook (Oncorhynchus tshawytscha) trovato morto dopo la frega in California. Il chinook e' il famoso "king salmon" e questo salmone di taglia eccezionale e' completamente naturale. (Foto California DPFG).
Dopo le trote mutanti di qualche tempo fa eccoci a parlare di un argomento abbastanza simile..ma soltanto nel titolo.
Qualche tempo fa era apparsa sui giornali la notizia dell'
imminente arrivo del super salmone sulle tavole americane. In realta' questo arrivo e' tutt'altro che imminente, e' in corso invece da anni una cruenta battaglia sul piano legale ed ecologico che non si sa bene quando finira'.
Ma come al solito sto anticipando troppo, andiamo con ordine..
In soldoni il salmone transgenico AquAdvantage e' una versione geneticamente modificata del salmone atlantico con l'aggiunta di geni di salmone chinook. Senza entrare nel dettaglio dei meccanismi il principale risultato e' un pesce che non ha inibizione per l'ormone della crescita (GH) durante la stagione fredda e dunque continua a crescere durante tutto l'arco dell'anno. La crescita inoltre e' stimolata e i risultati della cultura, almeno a quanto dice il produttore, sembrano essere eccezionali: crescita fino a 2 volte piu' rapida e tasso di conversione migliore del 10-30% (almeno cosi' dice la ditta).
E' roba vecchia, i media generalisti italiani arrivano quasi sempre tardi su queste notizie (mai tardi come questo blog, il post e' rimasto in sospeso per mesi) e della cosa all'estero se ne era gia' parlato da un bel po'. Per esempio se ne era occupata questa serie inglese che tratta di biotecnologie e produzioni alimentari gia' nel 2007.
3 comments:
l'allevamento ittico di certo è una cosa positiva per non incidere sulle riserve ittiche marine ormai al collasso, tuttavia non si può essere tranquilli quando le multinazionali brevettano la vita per piegarla alle leggi del mercato,certamente a loro interessa più il profitto che la genetica di popolazione..
L'allevamento è cosa positiva se i pesci allevati vengono alimentati con cibi sostenibili. Una parte delle farine utilizzate in acquacoltura vengono prodotte con pesce appositamente pescato. Un'altra frazione deriva invece da sottoprodotti della lavorazione del pesce (teste, ossa, interiora, ecc.). A seconda di come variano queste percentuali si ha maggiore o minore sostenibilità. Le stime a riguardo sono discordanti e variano da 0.5 fino ad addirittura 20 kg di pesce pescato per crescere 1 kg di pesce allevato.
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