martedì 29 giugno 2010

Catch&Release - management avanzato


Una vecchia cartolina dal Minnesota, per fortuna i tempi sono cambiati (vintagepostcards.org)

Come promesso nell'articolo precedente andiamo a vedere un po' nel dettaglio alcune possibili scelte nel management delle risorse ittiche.

Continuiamo a parlare di luccio come caso esemplare e per farlo prendiamo il caso del management nello stato americano del Minnesota.

Perche' proprio il Minnesota? Perche' ormai da anni (quasi un centinaio) sono in forza programmi per il management degli esocidi, in particolare muskie e lucci.
Tralasciando per il momento i muskie, che sono un caso a parte, il management del luccio e' passato per tutte le fasi tipiche di altri paesi. Al momento si puo' considerare il caso del Minnesota come un esempio da seguire non tanto per i risultati ottenuti quanto per l'alto grado di comunicazione tra la gestione delle acque e i singoli pescatori, per essere riusciti ad iniziare un cambiamento nella mentalita' dei pescatori e per l'intraprendenza nel testare rigorosamente le misure adottate (oltre ovviamente a fare marcia indietro qualora sia il caso).

Ma cominciamo dall'inizio e andiamo a vedere nel dettaglio come la gestione del luccio sia cambiata negli anni e come sono andate le sperimentazioni fatte sui regolamenti di pesca.

Innanzitutto cerchiamo di definire il contesto. Il Minnesota e' uno degli stati americani centrali, confinante con il canada e ricco dei tipici laghi che ospitano muskie e lucci.

Lo stato del Minnesota (da Maps.com)

In Minnesota ci sono ambienti molto diversi. Fiumi e laghi hanno popolazioni di lucci, ma ci sono diversi tipi di acque e diversi tipi di estensione, molti sono anche all'interno di parchi naturali (dove comunque si puo' pescare). Cosi' come diversi tipi di pescatori, per esempio la pesca in inverno con l'arpione e' ancora molto praticata ma sta a fianco di molti pescatori specializzati nel catch&release.

Un tipico lago del Minnesota (jmagnusphoto da Flickr)

Il luccio, come ormai sappiamo, e' particolarmente vulnerabile alla pesca sportiva, specialmente quello di taglia. In Minnesota hanno stabilito che un pesce di 44 pollici (111 cm) sia da considerare un pesce in taglia da trofeo e dato che il desiderio dei pescatori di lucci e' quello di pescare pesci di questa taglia la gestione delle acque e' stata indirizzata verso il raggiungimento e il mantenimento di pesci di grandi dimensioni.

Inizialmente si fecero grandi sforzi per fare immissioni di avannotti utilizzando grandi impianti ricavati dall'inondazione di terreni adiacenti a laghi e fiumi. Ma dagli anni '70 si resero conto che il problema degli stock non era nella capacita' riproduttiva.

Addirittura negli anni '50 si diedero da fare per recuperare i lucci in inverno, qualora fossero bloccati in zone a rischio di moria invernale per il ghiaccio. Anche in questo caso la pratica fu abbandonata dopo aver constatato che la maggior parte dei lucci salvati erano di piccola taglia e non influivano a sufficienza nella gestione. Anzi in molti casi la pratica aveva un effetto negativo, specialmente sulle altre specie presenti.

Attualmente le immissioni sono considerate l'ultima spiaggia per mantenere popolazioni di lucci e si agisce per lo piu' sulla salvaguardia degli ambienti di frega, delle rive e della vegetazione acquatica.

Il DNR (cioe' il dipartimento delle risorse naturali) cerca di seguire l'andamento della pesca sportiva con frequenti sondaggi ed interagendo con il pubblico. Per esempio da alcuni sondaggi e' emerso che la maggior parte dei lucci sopra i 60 cm viene trattenuta durante l'attivita' di pesca.

Quindi dopo aver stabilito le caratteristiche dell'ambiente e della popolazione locale, oltre che della pressione di pesca, vengono stilate delle regolamentazioni (limiti di misura) geograficamente circoscritte.

Negli anni e nei diversi ambienti sono state sperimentati diversi limiti di misura del pescato. Diverse lunghezze minime (60-75-100 cm) e anche un tipo di slot, uno in cui il prelievo non e' consentito all'interno di una certa misura (50-75 cm) ma pesci piu' grandi e piu' piccoli possono essere portati a casa. Notare bene che questo tipo di restrizione e' diverso da quello in cui abbiamo parlato nel precedente articolo, dove il prelievo era consentito solo all'interno dell'intervallo di misure.
Un approfondimento su quest'ultimo tipo di slot sara' oggetto di un prossimo articolo.

I risultati di queste sperimentazioni sono stati valutati accuratamente con studi successivi.
In tutti i laghi con misure di protezione si sono ottenuti degli aumenti nel numero dei lucci, specialmente quelli oltre la taglia protetta. In 3 dei 5 laghi con la restrizione a slot si sono avuti ottimi effetti positivi mentre nei rimanenti 2 nessun effetto.

Questo perche' la maggior parte dei pescatori non hanno rispettato le restrizioni imposte, avvalorando il modello di Gigliotti & Taylor che prevede l'annullamento dei benefici del catch&release e delle restrizioni qualora non vengano rispettate dalla quasi totalita' dei pescatori.
Addirittura alcune delle targhette con cui erano stati marchiati dei pesci protetti sono state innocentemente rispedite al dipartimento dai pescatori locali. Questo ad indicare una preponderande e semplice ignoranza delle misure minime.

Il normale destino di un luccio in Minnesota (realestatetwincities.net)

C'e' comunque da tenere conto di un fattore molto importante: tutti i tipi di pesca sportiva tendono a selezionare per i lucci di taglia maggiore. La produttivita' di pesci sopra i 6 anni e' molto bassa, nel Minnesota per esempio e' in media soltanto 45 grammi per 4 km quadrati per anno. In termini terra terra vuol dire che trattenere un luccio di 4,5 kg (tra 80 e 90 cm) vuol dire usare tutta la produzione annuale di un lago di 400 km quadrati.
Essendo quindi i lucci di grande taglia una risorsa estremamente rara, non esistono misure di protezione sufficienti a mantenerla per tutti, oltre a un catch&release totale.

Qual'e' dunque la morale di questa storia?
- Monitoraggio costante delle acque
Deve essere fatto nel lungo periodo per poter valutare gli effetti di modifiche alle regolamentazioni, proporre modifiche senza aver chiara la situazione di partenza e' inutile
- Adattamento del regolamento a livello locale
Perche' diversi corpi idrici e diverse popolazioni possono richiedere misure diverse di regolamentazione
- Apertura e comunicazione con i pescatori
Ci deve essere feedback continuo tra l'amministrazione e i fruitori della risorsa, nei limiti della ragionevolezza, pena la perdita di efficacia della gestione
- Scarsita' dei lucci di grossa taglia
Per cui le taglie da trofeo non sono influenzate da misure minime o slot di protezione ma vengono influenzate solo le taglie medie della popolazione
- Difficolta' di applicazione e valutazione delle soluzioni sperimentate
Per effetto del non rispetto delle misure da parte dei pescatori
- Essere costantemente disposti a rivedere i propri programmi pur mantenendo dei progetti a lungo termine
Perche' difficilmente una soluzione va bene per tutto e per sempre ma modifiche continue ai regolamenti non permettono di valutare gli effetti dei singoli cambiamenti
- Difficolta' nel far rispettare le restrizioni
Un problema comune dappertutto che si puo' risolvere solo con l'educazione del pescatore piu' che con la repressione legale, spesso impossibile da effettuare

Alla prossima puntata dunque, con l'esame degli effetti della regolamentazione a slot di prelievo o culling slot.

Bibliografia (in ordine sparso):
Gigliotti & Taylor 1990
Pierce & Tomcko 1997, 1998, 2003
Minnesota DNR Long-range plan for muskellunge and large northern-pikes

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