sabato 24 luglio 2010
Paperfish va in vacanza
Quando ero piccolo e a casa l'acquario era pieno di pesci tropicali e tutto sommato delicati l'estate era un mezzo incubo. Come tutti i fortunati possessori di animali domestici ci ritrovavamo sempre di fronte al dilemma di come affrontare le vacanze senza uccidere i nostri animali preferiti.
Alcuni avevano i vicini che, con le chiavi di casa, entravano a dar da mangiare ai pesci una volta ogni tanto. Per noi la soluzione obbligata era ricorrere alle famigerate conchiglie di mangime che sciogliendosi lentamente avrebbero nutrito i pesci per tutto il periodo (e relative paranoie se la durata delle conchiglie magiche non corrispondeva a quella delle vacanze).
Oggi non tengo piu' pesci in acquario, ne' tropicali ne' locali, e il nostro gatto se ne va dai genitori di lei. Cosi' finalmente posso prendermi una vacanza senza paure.
Una settimana pero' che poi si torna a lavorare eh?
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martedì 20 luglio 2010
Catch&Release - slot regulations
La famosa foto del luccio record canadese con in bocca un altro luccio (la foto ha ormai qualche anno ed e' stata attribuita ad almeno 8 paesi diversi con misure dei due lucci sparate a caso e relative storie sempre più inverosimili)
Nei precedenti articoli abbiamo parlato di catch&release e regolamenti dandone prima un'introduzione generale e poi andando a vedere nel dettaglio i risultati di alcuni tipi di regolamento nella loro applicazione pratica.
Oggi andiamo a trattare l'ultimo argomento, quello piu' scottante e forse il piu' interessante: le regolamentazioni a slot (intervallo di misure).
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giovedì 15 luglio 2010
Trote mutanti, o no?
Che pesce e' questo? Curiosi? Continuate a leggere e lo scoprirete..
Seguendo il mio progetto di ricerca in lapponia mi e' capitato di pescare una serie interessante di trote. Queste trote derivano tutte da un'introduzione di 35 anni fa e provengono da un lago piuttosto vicino ma grazie alla spiccata plasticita' tipica della specie sono differenziate nella livrea fino ad assumere aspetti molto diversi (pur essendo un'unico ecotipo o morph).
Il mio supervisore, che di pesci non e' esperta, commentando le catture ha detto "guarda, quella sembra un incrocio con un salmerino.." ed effettivamente una delle trote aveva qualche tratto che, ad un occhio inesperto, ricordava un po' il salmerino (no, non e' il pesce della prima foto).
Pero' le trote fario non si ibridizzano con i salmerini, giusto?
Giusto, perche' i salmerini diffusi nei territori scandinavi sono Salvelinus alpinus alpinus e non Salvelinus fontinalis (che e' quello di origine americana, introdotto in alcuni laghi e torrenti d'alta quota anche nelle alpi) e non conosco ibridazioni tra il salmerino alpino e altre specie di salmonidi. O e' sbagliato?
Seguendo il mio progetto di ricerca in lapponia mi e' capitato di pescare una serie interessante di trote. Queste trote derivano tutte da un'introduzione di 35 anni fa e provengono da un lago piuttosto vicino ma grazie alla spiccata plasticita' tipica della specie sono differenziate nella livrea fino ad assumere aspetti molto diversi (pur essendo un'unico ecotipo o morph).
Il mio supervisore, che di pesci non e' esperta, commentando le catture ha detto "guarda, quella sembra un incrocio con un salmerino.." ed effettivamente una delle trote aveva qualche tratto che, ad un occhio inesperto, ricordava un po' il salmerino (no, non e' il pesce della prima foto).
Pero' le trote fario non si ibridizzano con i salmerini, giusto?
Giusto, perche' i salmerini diffusi nei territori scandinavi sono Salvelinus alpinus alpinus e non Salvelinus fontinalis (che e' quello di origine americana, introdotto in alcuni laghi e torrenti d'alta quota anche nelle alpi) e non conosco ibridazioni tra il salmerino alpino e altre specie di salmonidi. O e' sbagliato?
martedì 29 giugno 2010
Catch&Release - management avanzato
Una vecchia cartolina dal Minnesota, per fortuna i tempi sono cambiati (vintagepostcards.org)
Come promesso nell'articolo precedente andiamo a vedere un po' nel dettaglio alcune possibili scelte nel management delle risorse ittiche.
Continuiamo a parlare di luccio come caso esemplare e per farlo prendiamo il caso del management nello stato americano del Minnesota.
Perche' proprio il Minnesota? Perche' ormai da anni (quasi un centinaio) sono in forza programmi per il management degli esocidi, in particolare muskie e lucci.
Tralasciando per il momento i muskie, che sono un caso a parte, il management del luccio e' passato per tutte le fasi tipiche di altri paesi. Al momento si puo' considerare il caso del Minnesota come un esempio da seguire non tanto per i risultati ottenuti quanto per l'alto grado di comunicazione tra la gestione delle acque e i singoli pescatori, per essere riusciti ad iniziare un cambiamento nella mentalita' dei pescatori e per l'intraprendenza nel testare rigorosamente le misure adottate (oltre ovviamente a fare marcia indietro qualora sia il caso).
Ma cominciamo dall'inizio e andiamo a vedere nel dettaglio come la gestione del luccio sia cambiata negli anni e come sono andate le sperimentazioni fatte sui regolamenti di pesca.
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lunedì 28 giugno 2010
Che senso ha PaperFish?
Vignetta umoristica di Adam Zygus (www.adamzygus.com)
Non e' una domanda retorica.
E la risposta a questa domanda deve essere piu' che chiara, non solo a me ma a tutti i lettori del blog. Perche' e' il motivo fondamentale per cui il blog stesso e' nato ed occorre ricordarlo non solo agli altri ma anche a me stesso.
Ed e' una buona occasione anche per dare una spiegazione esauriente al nuovo contenuto in calce alle pagine del blog.
PaperFish e' un blog totalmente gratuito, tutti i contenuti sono originali (tranne alcune delle foto, di cui sono sempre comunque dati tutti i riferimenti dell'autore, come quella qui sopra) e sono pubblicati online per essere diffusi.
L'idea, gia' ribadita piu' volte all'interno del blog, e' che bisogna informare, colmare quella lacuna tra scienza e pescatori o semplici appassionati dei pesci.
Per questo i contenuti del blog sono protetti da una licenza creative commons nc-nd 2.5, come specificato in calce ad ogni pagina. Cosa vuol dire in pratica quella sigla che suona per lo piu' come una formula chimica?
In sostanza vuol dire che i contenuti di questo blog sono liberamente copiabili, senza modificarli, ed anzi la riproduzione dei contenuti e' incoraggiata. Purche' i contenuti non vengano utilizzati a fine di lucro e venga citato l'autore e la provenienza dell'articolo.
Nel passato alcuni miei articoli, a riguardo di tutt'altri argomenti, sono stati raccolti in un e-book e messi in vendita su e-bay, nonostante fossero liberamente disponibili on-line. Ovviamente la limitazione della vendita e' praticamente impossibile.
Questo mi ha insegnato che dopotutto se volessi veramente fare dei soldi, i mezzi sono molto diversi dall'aprire un blog su internet. E mi ha insegnato che la conoscenza, per quanto duramente acquisita, va in qualche modo trasmessa agli altri. Studiare per anni soltanto per "saperne di piu' degli altri" sarebbe inutile e stupido.
E' vero, in questo blog appaiono degli AdSense. I guadagni sono talmente astronomici che di questo passo potrei ricevere il primo assegno da Google alla fine del 2011 e addirittura mangiarmi una pizza gratis!!
Gli AdSense li ho messi per una questione di principio (retribuzione del lavoro, anche minima) e per un esperimento "sociale". Non posso rivelare ora tutti i dettagli di questo esperimento fatto in casa, posso solo dire che lo scopo e' verificare quanto effettivamente "paghi" internet quando un blogger si impegna a produrre dei contenuti seri e confrontarlo con altri siti (non gestiti da me) simili per dimensioni del target ma che sono fatti appositamente per attirare click, che hanno scarso contenuto originale ma molte pubblicita' etc.
lunedì 21 giugno 2010
Alloctono; come, dove e quando?
Nel post precendente, come introduzione, abbiamo visto il caso della disputa (molto tirata) sull'alloctonia del siluro.
Ora, sperando che quello spunto sia servito a spronare la vostra curiosita' vorrei andare a vedere come viene definito se una specie e' alloctona o autoctona. Partiremo dai casi piu' generali e finiremo col fare qualche esempio riferito all'italia.
Partiamo dal principio.
lunedì 14 giugno 2010
Paperfish cambia pelle anzi, squame!
Siccome anche l'occhio vuole la sua parte ho deciso di curare leggermente di piu' l'aspetto del blog.
In questi giorni ho apportato alcune modifiche al layout e alla grafica del sito, cercando di renderlo un po' piu' piacevole alla vista senza alterarne lo spirito originario.
Per esempio visto che personalmente odio la pubblicita' ma non sono contrario alla retribuzione del lavoro ho spostato tutti gli adsense in fondo alla pagina, dove possibilmente daranno meno fastidio. Nessuno fara' click su dei link ma tanto non diventavo ricco lo stesso.
Di "nuovo" c'e' anche il Paperfish Acquarium, un'applet tanto carina quanto inutile che vi permette di osservare le evoluzioni di 5 pesci colorati che seguono il puntatore del mouse e mangiano il cibo che gli gettate (cliccando sull'acquario). Magari un giorno ne faranno una che tiene conto dell'ingrasso dei pesci o che permette di pescarli..
Nonostante il blog sia una cosa che seguo a tempo perso come hobby non la considero come una creatura soltanto mia e ancora una volta vorrei sentire l'opinione dei miei 20 lettori (vabbe', sto esagerando, facciamo 10 se no il Manzoni si arrabbia, e poi il contatore di accessi non mente..).
Il lavoro e' tutto fuorche' finito e il blogging mi piace come hobby, cerchero' di migliorarlo costantemente, tempo permettendo..
In alto a destra potete esprimere la vostra opinione in forma anonima tramite il sondaggio e commentando a questo post (anche in forma anonima) potete aggiungere dettagli, suggerimenti e quant'altro vi passi per la testa.
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